Un Robin Hood all'amatriciana. È noto a tutti che il leggendario Robin Hood prendeva ai ricchi per dare ai poveri. Il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, ha deciso di interpretare, per conto del Governo, il ruolo di Robin Hood. I cattivi ricchi, sarebbero le compagnie petrolifere, che fanno ingiusti guadagni, i buoni sarebbero i cittadini, vessati da aumenti spropositati dei carburanti. Da quel che sappiamo la Robin Hood tax dovrebbe colpire le compagnie maggiormente legate ai processi di raffinazione ed in particolar modo l'ENI, che ha come azionista principale lo Stato, nella configurazione dell'attuale Governo, cioè del ministro all'Economia, Giulio Tremonti. L'ENI ha versato allo Stato nel 2007 qualcosa come 1,6 miliardi di euro di dividendi. Aumentando la tassazione diminuiscono i dividendi quindi lo Stato incasserebbe di meno dai dividendi ma di più dalla tassa aggiuntiva, il risultato dovrebbe dare zero. A casa nostra si chiama partita di giro.
Cosa ne avrebbero in beneficio i cittadini? Probabilmente qualche sconto per le famiglie, il che comporta una maggiore disponibilità di denaro, peraltro molto risicata. Il rischio potrebbe essere quello di un trasferimento della maggiore tassazione sul costo finale del carburante, il che, per il cittadino-povero, si tradurrebbe nel famoso danno unito alla beffa. Vedremo nei prossimi giorni il testo del provvedimento ma, nella Patria di Arlecchino e Pulcinella, temiamo che anche il leggendario Robin Hood si italianizzi: all'amatriciana, appunto.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc