Il Tar del Lazio, nella Camera di Consiglio del 1° di febbraio, ha accolto, in via cautelare, il ricorso dei Cobas della scuola con il quale erano state sollevate eccezioni di illegittimità.
I giudici amministrativi hanno dichiarato la illegittimità della Circolare sotto un duplice profilo:
1) Illegittimità della Circolare per aver violato la normativa prevista dal T.U. n. 196/2003 in materia di tutela della privacy secondo la quale l’Amministrazione prima di raccogliere dati sensibili, quali biografie degli alunni, avrebbe dovuto dotarsi di un regolamento.
2) Illegittimità della Circolare per aver violato l’art. 309, IV del d.lgs. 16.4.1994, 297, avendo inserito, tra le materie curriculari, l’insegnamento dell’ora di religione, disciplina, invece, facoltativa.
Era dunque fondata l’opposizione alla CM 84 da parte di numerose associazioni tra le quali Scuola e Diritti. Ne avevamo tempestivamente denunciato le illegittimità presso tutte le scuole pubbliche della provincia di Sondrio sottolineando che tale circolare era lesiva del principio di laicità dello Stato e delle norme costituzionali. Adesso il Ministero dovrà rivedere decisioni e comportamenti.
Scuola e Diritti ha inviato, di nuovo, una lettera ai Dirigenti scolastici e agli Organi Collegiali della scuola invitandoli a sanare tempestivamente le irregolarità che incautamente si stanno attuando.
Ci sembra importante che i lettori di Tellusfolio ne prendano visione.
Ai Dirigenti scolastici
Ai Consigli d’Istituto
Ai Collegi dei Docenti
OGGETTO: sospensione esecutività CM n. 84, 10 novembre 2005.
Il 1° febbraio 2006 il TAR del Lazio ha accolto la richiesta avanzata dai Comitati di Base della Scuola ed ha sospeso l’esecutività della circolare n. 84 emessa il 10 novembre 2005.
In data 5 dicembre 2005 l’associazione Scuola e Diritti aveva inviato ai Dirigenti scolastici ed agli Organi Collegiali delle scuole pubbliche della provincia di Sondrio una lettera nella quale si affermava l’illegittimità dell’inserimento della valutazione dell’IRC nel Documento di Valutazione in quanto la legge, T.U. art. 309 comma 4, prevede una valutazione separata.
Si ricordava inoltre che la scelta d’inserire la valutazione dell’IRC avrebbe sicuramente violato la privacy delle famiglie.
La presa di posizione del TAR del Lazio dà ragione a quanto sostenuto dalla nostra associazione.
Si ricorda inoltre che il ricorso in oggetto è indipendente dai ricorsi presso lo stesso TAR attuati dalla nostra associazione in collaborazione con l’associazione Per la scuola della Repubblica, tali ricorsi sono tuttora pendenti.
Ci rendiamo perfettamente conto che ciò che succede sta danneggiando gravemente l’immagine della scuola pubblica, e ce ne rammarichiamo, ma la responsabilità di ciò non va sicuramente ricercata nelle associazioni che rappresentano le “giuste” istanze dei genitori che chiedono solamente giustizia ed una scuola veramente di tutti.
Ci auguriamo che la sensibilità democratica delle istituzioni scolastiche della nostra provincia possa permettere di sanare subito le irregolarità che in questi giorni incautamente si stanno attuando.
In ogni caso, nell’eventualità che non vengano rispettate le indicazioni legislative, Scuola e Diritti è pronta a ricorrere nuovamente al TAR del Lazio.
Nell’attesa di un riscontro a questa nostra, porgiamo distinti saluti.
Scuola e Diritti
la segretaria responsabile, Antonella Pizzini
Morbegno, 04/02/2006