Essere felici come un'allodola o matti come una lepre marzolina non sono dei detti stupidi, perché gli animali provano emozioni esattamente come noi. Se non bastasse l'evidenza della vita quotidiana accanto a cani e gatti, la “conferma scientifica” viene anche dal prof. Marc Bekoff, un etologo dell'Università del Colorado. Bekoff afferma che gli animali sono degli esseri emotivi ed empatici, che possono provare gioia, felicità, tristezza, paura, dolore, risentimento e gelosia.
«Gli scienziati sono oggi ormai convinti che il comportamento degli animali sia influenzato dalle loro emozioni, non sia solo 'istinto'», dichiara il prof. Bekoff.
Proprio come noi, alcuni animali si svegliano la mattina depressi, mentre altri si svegliano pieni di energia. «Stiamo imparando che gli animali e gli umani hanno in comune delle strutture cerebrali che sono alla base delle emozioni. Ci sono prove davvero convincenti che gli animali elaborino le proprie emozioni, e che queste influenzino il loro comportamento», asserisce Bekoff.
E continua: «Le emozioni degli animali non sono poi così misteriose. Basta guardarli, ascoltarli e vedere cosa accade quando interagiscono con amici e nemici - guardare la loro faccia, la loro coda, il loro corpo e i loro occhi. Quello che vediamo da fuori, ci dice molto su quello che accade dentro gli animali, nella loro testa e nel loro cuore. Più osserviamo e più troviamo emozioni, emozioni molto complesse».
Il dott. Bekoff racconta che le ricerche dimostrano che gli elefanti sono in grado di essere addolorati, i topi possono provare empatia, i ratti eccitazione nel giocare con un amico, gli squali possono provare rabbia, e i koala simpatia o antipatia.
Gli animali hanno anche la loro personalità. Le madri dei coccodrilli sono molto attente ai loro piccoli, i calamari possono essere timidi, i pesci possono avere delle personalità ben marcate e i coyote a volte sono depressi.
Le ricerche del dott. Bekoff si basano sull'osservazione degli animali in natura. Ha studiato soprattutto i lupi e i coyote, ma anche i cani, i ratti, i topi, i pesci e i volatili, ed e' interessato anche ai delfini e alle balene. «Non possiamo vederli, sono diversi da noi, ma le balene e i delfini sono esseri estremamente emotivi», ha dichiarato. Come vegan, spera che le sue ricerche possano avere un effetto significativo sul rispetto dei diritti animali.
E conclude dicendo: «Il nostro modo di interagire con gli animali ha un enorme impatto. Molti parlano dell'impronta ecologica, ma dovremmo dedicare più tempo e ricerche all'impronta empatica - a come rendere il mondo un posto migliore per gli umani e per gli animali».
LEAL Sezione di Sondrio
(da 'l Gazetin, giugno 2008
il giornale in edicola da domani, sabato 14)