Ho già detto, in lungo e in largo, come e perché le scelte di una sola nazione siano importanti per tutte le altre e come e perché incrementare il numero delle centrali nucleari sia una terribile scelta tesa a posizionare reattori-minacce perpetue e fisse e a ‘distribuire’ nella già inquinatissima terra di regioni e nazioni scorie giornaliere sine qua non di uranio e plutonio e come tutto ciò possa portare a un punto di non ritorno.
Mi guardo attorno e vedo pochi spiragli. Ci sono molte ‘gocce piccole di speranze grandi’, nel mondo, è vero… e alcune città e nazioni virtuose e sagge. La cosa triste di questa nostra era è che le persone dalla vista corta, quando governano, possono vanificare le cose magnifiche fatte dai grandi della terra… Accade, in questo ‘progredito’ terzo millennio, purtroppo, che ogni singolo stato possa mettere in pericolo la vita di buona parte del pianeta, che ciò che fa l’Europa non possa lasciare indifferenti gli altri continenti e viceversa e che ciò che noi Italiani facciamo (o chi per noi) vada a pesare sulla vita di gente che pare non avere nulla a che fare con noi.
L’Italia ha un nuovo governo e si sta rimboccando le maniche… Le cose da fare sono tante e le decisioni da prendere sono di vitale importanza. Non voglio entrare nel merito della governance spicciola dei vari ministeri. Mi domando soltanto in che direzione stiamo andando, nel quadro più grande della sopravvivenza mondiale. Non sono interessata alle varie etichette politiche, né alle varie ideologie (di casa e di fuori casa) che, ormai, per quanto diverse, non sono utili a nulla e a nessuno (dal momento che hanno cambiato padrone e che non servono più il genere umano). Immaginando che la vita sia un santo rosario, avrei voluto che gl’Italiani potessero scegliere di recitare i misteri, se non gloriosi, almeno gaudiosi, ma temo, ormai, che non possano fare altro che subire quelli dolorosi: il governo italiano ha deciso per il nucleare. Ho già spiegato come e perché tale decisione sia disastrosa per l’Italia e per il resto del mondo, che dovrebbe indirizzarsi verso le fonti di energia alternativa (rispettose della vita sulla terra e meno costose).
Le centrali nucleari verranno costruite. Ciò è un dato di fatto schiacciante, che, di per sé, pesa addosso agli esseri umani come una catastrofe incombente, ma contiene anche risvolti pratici che non andrebbero disattesi da chi è favorevole al nucleare. Verranno costruite oggi centrali nucleari che saranno superate prima di essere completate e che vedranno, prima di cominciare a funzionare, la nascita di centrali con l’impiego della tecnologia nuova e più sicura (ora in fase di sperimentazione). I nostri governanti hanno scelto una fonte di approvvigionamento che, se va bene, cederà alla terra soltanto il suo potenziale radioattivo giornaliero sicuro come la morte e, se va male, cadranno nelle spire di qualche errore umano o di qualche catastrofe naturale e causeranno un’ecatombe immediata. Il resto del mondo rischia di fare le stesse scelte e di non lasciare molte alternative alla vita sulla terra… Ogni stato si lascia depistare dal fatto che ‘tanto gli altri hanno già fatto tale scelta’ e trascura la nozione essenziale che la percentuale attuale lascia al mondo ancora delle buone chance e che aumentarla è demenziale.
Gli uomini hanno oltrepassato il punto d’incontro tra umanità e benessere e si sono trasformati in ibridi asserviti e inconsapevoli: da padroni sono divenuti schiavi della sete di potere e servono la loro stessa autodistruzione. Essi, perciò, lungi dal merittare odio e rancore, suscitano pena, come bambini ignari del destino al quale corrono incontro giocando.
Gli argomenti degni di riflessione sono infiniti, come i vari rami dello scibile umano, ma tutti perdono d’importanza di fronte allo stridore prioritario che denuncia i pericoli primari. ‘La gente’, in generale, non ama sentir parlare di sopravvivenza e di estinzione, non ama sciorinare le sue paure e preferisce, piuttosto, seppellirle sotto strati doppi e tripli di indifferenza apparente, gratificandosi con le sensazioni rassicuranti provenienti dalle finzioni-cosmesi pubblicitarie e dalle scene di vita agiata e piacevole. Sappiamo tutti di essere circondati da gente che muore, ma preferiamo sperare che non accadrà a noi e demandare a ‘chi di dovere’ il ruolo di decidere ‘per il meglio’ al posto nostro. Chi vorrebbe fare di più non va da nessuna parte e lotta contro i mulini a vento. Chi comanda ‘programma’ la vita del ‘paese’ e dimentica di scandagliare la ‘programmazione’ globale a breve-media-lunga scadenza. ‘Dimentica di ricordarsi’ che ha già vissuto a lungo, che la vita restante è breve anche per chi governa e che può servire a dare impulsi per la sopravvivenza o per l’estinzione dei Posteri. Pensa, in poche parole, solo a ciò che gli può dare vantaggi nel misero e caduco ‘oggi’. Il ‘domani’ gli appare come un’ombra molesta da rimandare o da destinare ad ‘altri’.
Così e soolo così si spiega il perché di certe decisioni. Ho già detto cose simili e non ho paura di ripetermi. Vorrei poter gridare la gioia delle decisioni sagge di chi governa la nostra nazione e le nazioni altre. Mi piacerebbe tanto. Posso, anzi, dire che non aspetto altro…, ma, per ora, non mi resta che sperare che i figli dei nostri figli abbiano ancora un mondo in cui vivere e che, se il mondo vedrà il giorno della fusione nucleare, abbia la capacità di ‘smantellare’ e di ‘bonificare’ la morte duratura che ora decide di spargere lautamente ovunque.
Bruna Spagnuolo