È doveroso ed anche urgente che Alitalia chiuda i battenti e porti i libri contabili in tribunale. Una compagnia in perdita continua (solo negli ultimi due anni un passivo di oltre un miliardo di euro) che costa ai contribuenti italiani ogni giorno di più.
L'ultimo prestito di 300 milioni di euro, sottratti alla ricerca medica e scientifica, diventa ennesimo finanziamento pubblico a fondo perduto e che quasi certamente costerà ai cittadini altri denari per far fronte alle sanzioni Ue che stanno per arrivare.
È una compagnia che impoverisce l'Italia. Né la politica né i suoi dirigenti, causa principale del disastro, riusciranno a salvarla. Al massimo potranno prolungarne l'agonia, come ormai fanno da anni.
Per questo invitiamo tutti i cittadini che già pagano le tasse per mantenere una disastrata compagnia di bandiera a riflettere prima di acquistarne i biglietti. Ogni biglietto infatti può solo servire a rimandare l'inevitabile e sempre più costoso fallimento. Inoltre, cresce il rischio che accada ciò che si è già verificato con VolareWeb, che a seguito del suo fallimento ha lasciato migliaia di utenti a terra senza restituirgli neanche il costo del biglietto.
Meglio chiudere subito e liberare il mercato, dando ad altre compagnie la possibilità di affermarsi su rotte oggi monopolizzate dall'Alitalia. I cittadini ci guadagneranno sia da contribuenti che da utenti.
Sul nostro sito www.aduc.it le informazioni della campagna “Vola Alitalia, e paga l'Italia”.
Pietro Yates Moretti, vicepresidente Aduc