Oggi è la “Festa della Repubblica”. Chiediamo al suo e nostro presidente, Giorgio Napolitano: cosa c'è da festeggiare?
La scuola è un parcheggio dove i genitori sostano i propri figli, l'università non riesce a fare ricerca, la giustizia si muove con tempi geologici e la certezza della pena è un optional, mezza Italia è in mano alla criminalità organizzata e l'altra ai furbetti del quartierino, gli amministratori non riescono a governare la monnezza e neanche la sanità, che è allo sbando, oberata da debiti e infestata da lottizzazioni, le nostre coste sono invase da orripilanti croste di cemento senza che i responsabili se ne siano accorti, abbiamo il più alto debito pubblico e l'evasione ha raggiunto la cifra astronomica di 103 miliardi di euro, la pubblica amministrazione sembra abbia come fine la complicazione della vita dei cittadini, possediamo il più alto numero di auto e i trasporti pubblici offrono servizi degni di un Paese incivile, energeticamente siamo dipendenti in toto da Paesi esteri e giochiamo con la fata morgana del nucleare senza pensare a programmi complessivi di riequilibrio.
Dovremmo festeggiare? Cosa?
Primo Mastrantoni, segretario Aduc