Parto da Sondrio giovedì 26 gennaio, con Irma Del Marco - dipendente da dieci anni dell'ex Nuovo Pignone, oggi Dresser Wayne Pignone - per l' ennesima giornata di corteo e assemblea dei lavoratori.
Questa mattina è l'assenza della Provincia nella persona di Fiorello Provera (o dell'assessore alle Attività produttive Maurizio Del Tenno, incaricato di seguire la questione) a scaldare gli animi e a bruciare ai lavoratori. L'unica e l'ultima carta da giocare, confermata anche dagli esiti della trattativa del 19 scorso presso l'Unione Industriali, è costituita, infatti, a detta di sindacati e lavoratori, dall'atteso incontro coi vertici ENI, di cui si sarebbe dovuto occupare – per sua stessa volontà di impegno – proprio il Presidente Provera.
«E invece, da due mesi ci si dice che i contatti non si sono interrotti, bensì intensificati, ma non si è ancora riusciti ad avere un colloquio con l'Amministratore delegato ENI Paolo Scaroni. È il colmo!» commentano alcuni manifestanti.
Alle nove ha inizio il corteo, ma prima di tutto un quarto d'ora di blocco della statale 38 con bandiere, fischi e campanacci al seguito dei manifestanti: circa trecento, con l'adesione di molti lavoratori dell'indotto ed ex colleghi della G.E. Si respira a tratti la delusione per come le cose sono andate fin qui, alternata a momenti di grinta; i lavoratori Dresser vogliono dimostrare di esserci e di non aver dato per vinta la battaglia.
Dopo esser sfilati per il paese (come dirà Giocondo Cerri della Cgil è la prima volta che accade in Talamona), salutati dalla gente che esprime solidarietà, il corteo approda all'auditorium municipale dove è stato approntato il tavolo della discussione.
È lì che si registra che nessuno dell'amministrazione provinciale è presente.
Di Cerri l'intervento più sferzante che riporta tutta la delusione dei lavoratori che si vedono abbandonati: «Ripenso all'unica altra volta in cui l'allora Pignone si trovò ad attraversare una profonda crisi, negli anni '70: ebbene, allora fu solo grazie all'intervento della politica che vi si fece fronte. Venne capita la strategicità della fabbrica nella nostra realtà. Diciamo quindi grazie a chi è con noi, e lo è sempre stato, ma diciamo anche a chi non c'è che avrebbe dovuto esserci, perché il rispetto ai lavoratori non lo si applica, come ho letto da dichiarazioni di Provera di questi giorni, tacendo, bensì sedendosi qui con loro e guardandoli negli occhi!»
Si sottolinea inoltre come il piano industriale proposto dalla Dresser sia impraticabile, limitandosi a coprire un solo anno: impensabile per una fabbrica come quella di Talamona, con delocalizzazione del prodotto distributore e immissione in produzione di uno nuovo: il cubogas, che oggi rappresenta solo il 10% del volume produttivo e del fatturato e che non è ancora in grado di portare utili. Tutto ciò a fronte del vecchio distributore, prodotto che è sempre stato all'avanguardia, con margini di utili del 20% e centinaia di persone che se ne occupano, a fronte delle 22 addette al cubogas.
È ormai passato mezzogiorno e l'assemblea si avvia alla conclusione. Si annuncia la predisposizione di un documento, approntato dai sindacati e sottoscrivibile da quelle istituzioni veramente interessate ad una leale, concreta partecipazione alla causa dei lavoratori Dresser. In concreto vi si sottolinea come imprescindibile l'incontro col Ministero del Lavoro e delle Attività produttive, al fine di mettere in atto quelle sinergie necessarie ad una risoluzione positiva della questione, magari con l'intervento attivo anche del Ministero dell'Economia...
«Nel frattempo continueremo col presidio dei cancelli, effettuato a turno ormai da diversi giorni, al fine di bloccare l'uscita delle commesse, con le manifestazioni e l'intenzione ferma, se mai rinfocolata, di farci sentire, di mantenere alta l'attenzione su di noi, restando coesi e solidali. È del nostro futuro, ma anche di quello delle prossime generazioni, che stiamo parlando» conclude Pietro Mondora, delegato sindacale.
È stata una mattinata piena; come direbbe De Andrè, di vibrante protesta. Tutta giustificata.
Non sono, invece, assenti giustificati coloro che non si sono presentati oggi.
Annagloria Del Piano