Il governo ha ottenuto un voto in più, un voto extraparlamentare, se vogliamo, anzi extraterritoriale, ma pesantissimo e importante alla follia: il voto del papa, accompagnato da una precisa richiesta di scambio: rispetto per la vita dal concepimento alla morte “naturale”; leggi per la famiglia; finanziamenti alle scuole cattoliche, indicate come un secondo canale concorrente (dato che la concorrenza viene sempre rilanciata e dato che le privatizzazioni pure, la Costituzione si può allegramente saltare). E per gli immigrati accoglienza, ma soprattutto rispetto per la legge. Persino i vescovi sembravano colpiti, qualcuno scuoteva il capo o mostrava un volto dubbioso. Anche perché il papa ha detto che i parroci dovranno muoversi secondo queste direttive.
Il papa approva il nuovo clima di dialogo consenso non contrapposizione, come dire che chi eventualmente protesta è fuori dal consorzio civile. Il male il dolore la miseria non arrivano nelle aule del palazzo -gabbia d'oro- e nemmeno nelle lussuose e ovattate sale vaticane.
Comunque è vero che il clima è repentinamente mutato. E la gestione della cosa pubblica è sempre più oligarchica: il papa tratta direttamente col governo sopra la testa di tutti, il ministro degli Esteri annuncia mutamenti sull'Iraq e l'Afghanistan ed è del tutto d'accordo col ministro della Difesa di cambiare le regole d'ingaggio e le notizie sul pacchetto sicurezza (un vero pacco!) si annunciano prima alla stampa che al parlamento, e se il governo va sotto su un emendamento il sottosegretario dice che sarà ripresentato come se niente fosse e Brunetta pretende di dettare le condizioni ai sindacati e che poi firmino il Diktat: si può immaginare come governerebbero se fosse passata la loro riforma del parlamento con un presidente eletto plebiscitariamente, che può sciogliere le camere se gli votano contro... Siamo molto prossimi a un regime apparentemente soft.
Come vengono confezionati i fatti di cronaca è stupefacente: il giovane col codino ucciso a calci a Verona, i roghi dei campi rom, le legnate agli studenti, le vetrine dei negozi stranieri infrante sono risse casuali, niente di politico: solo ragazzi che hanno troppi ormoni da tenere tranquilli e “si sfogano”, santa gioventù, niente di politico!
È noto che chi esercita un potere diffonde anche una cultura di riferimento e quella cultura a sua volta modifica l'opinione pubblica e i comportamenti sociali, si chiama egemonia: è avvenuto. La violenza e la vendetta privata il disprezzo per chi non è omologato parte dall'alto, e le conseguenze si vedono. Maroni a Gerusalemme in una conferenza internazionale dichiara che noi siamo minacciati dal terrorismo e che in Europa esso è soprattutto fondamentalismo islamico: che cosa volete che si sentano legittimati a dire fare pensare quelli che vorrebbero che gli immigrati fossero solo schiavi silenziosi e devoti?
Lo dirò questa volta e mai più: quando durante la legislatura breve cercavamo di guadagnare tempo e venivamo vilipesi perché non si otteneva il rispetto del programma e replicavamo che la grande maggioranza del parlamento era clericale e militarista, forse sarebbe stato il caso di discutere invece che di condannare e basta o lasciarsi andare a dire che siamo tutti uguali e che un governo Berlusconi avrebbe consentito di esercitare meglio l'opposizione e che comunque era meglio non andare a votare. Ho detto che l'avrei detto una volta e taglio subito.
Lidia Menapace