Bisognerà che riduciamo la nostra produzione di documenti e incominciamo a farli pervenire in giro, anche suggerendo che se ne faccia un qualche uso pratico, altrimenti ci ingolfiamo e incartiamo, mentre questo governo agisce in modo serrato e precipitoso, con parole d'ordine di assoluta destra, ma molto popolari e che passano e mutano la cultura. I rifiuti, le regole d'ingaggio in Afghanistan, l'immigrazione, il ponte sullo stretto, l'Ici, la detassazione degli straordinari e adesso la caccia ai “fannulloni” dell'impiego pubblico: non vi è giorno nel quale non si dia un colpo a qualche decennio di garantismo e non si cancelli qualche tabù buono, incoraggiando slavine razziste e vere e proprie spedizioni fasciste. E la Rai si allinea con una prontezza estrema, sicché i Tg riproducono i fatti di cronaca, sempre torcendoli a favore del governo persino quando si tratta di assalti di naziskin contro bar o negozi di immigrati.
L'avvelenamento dell'opinione pubblica continua. Adesso è cominciata la beatificazione di Almirante tra manifesti a Milano, annuncio di conferenze a Bolzano, una iniziativa in Campidoglio sul fondatore del Msi come figura politica eminente con Andreotti, Violante, ecc. Gli ex dc non dimenticano di ricordare Moro, le destre Almirante, resta senza storia Berlinguer, eppure la proposta del compromesso storico e la politica del terzo tempo in qualche modo concordata tra i due uomini politici meriterebbe memoria, adesso che tutti usano la memoria per fare gli smemorati.
Intanto con una specie di schizofrenia le iniziative che vengono prese qua e là riescono e hanno caratteri originali e precisi, mentre i messaggi dei partiti continuano a rimanere molto vaghi e confusi, anche quelli dei partiti di sinistra, che si occupano solo di se stessi. Veltroni ormai nuota nell'anticomunismo viscerale (come si diceva una volta) aggiungendovi addirittura la damnatio memoriae, perché non pronuncia nemmeno la parola, ma allude a “chi con i suoi continui veti ideologici” ha bloccato il governo Prodi.
Lidia Menapace