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Yoani Sánchez. Marta e la sua pensione
22 Maggio 2008
 

Dal blog Generación Y

22 maggio 2008

 

 

Nueva subida de precios

Desde hace medio mes a Marta le aumentaron treinta y cinco pesos cubanos en su exigua pensión. En la cola del banco donde cobra la chequera se encontró con una amiga que le advirtió: “¡Aguántate, que ahora viene la correspondiente subida de precios!” Pero como de pesimistas y malos agüeros parecen estar llenas nuestras calles, no se creyó tan alarmante vaticinio. Gran error, pues el sábado cuando fue a hacer las compras notó que necesitaba más dinero para adquirir los productos básicos en las tiendas de pesos convertibles.

Con sus sesenta y dos años, Marta ya no se asombra de casi nada. Sin embargo, se llevó un susto al ver la botella de aceite por la que antes pagaba 1.90 CUC –alrededor de 45 pesos cubanos- con un nuevo cartelito de 2.30 CUC. No recordaba ningún anuncio oficial sobre una escalada de precios y hasta hubiera jurado que las expectativas de la mayoría apuntaban en sentido contrario. De manera que la “generosa” subida en su pago de retirada le alcanza sólo para comprar un cuadrito de sopa concentrada y una bolsa de detergente de 300 gramos. Este último producto ahora sólo se encuentra por 1.30 CUC, un 30 % más que lo que costaba la semana pasada.

Muy a su pesar, tendrá que darle la razón a su amiga la próxima vez que la vea. Confirmarle que a las mejoras salariales parecen –de un tiempo a esta parte- colgarle sus proporcionales aumentos de precios.

 

Yoani Sánchez

 

 

Nuovo aumento dei prezzi

Da meno di un mese l’esigua pensione di Marta è aumentata di trentacinque pesos cubani. Nella fila della banca dove riscuote la pensione incontrò un’amica che la avvertì: “Reggiti, che adesso arriva il corrispondente aumento dei prezzi!”. Però siccome le nostre strade sembrano piene di pessimisti e di uccelli del malaugurio, lei non credette a una così allarmante predizione. Grande errore, perché il sabato, quando andò a fare la spesa si accorse che serviva più denaro per acquistare i prodotti essenziali nei negozi che vendono in pesos convertibili.

Con i suoi sessantadue anni, Marta non si meraviglia più di niente. Senza dubbio, si prese uno spavento quando vide la bottiglia di olio che prima costava 1,90 CUC - circa 45 pesos cubani - con un nuovo cartellino di 2,30 CUC. Non ricordava nessun annuncio ufficiale su un aumento dei prezzi e avrebbe giurato che le aspettative della maggioranza indicavano il contrario. Quindi il “generoso” aumento della sua pensione le basta appena per comprare un quadrettino di zuppa concentrata e una borsa di detersivo da 300 grammi. Quest’ultimo prodotto si trova adesso soltanto a 1,30 CUC, un 30% più caro di quanto costava la settimana scorsa.

Molto controvoglia, dovrà dar ragione alla sua amica la prossima volta che la vede. Confermarle che ai miglioramenti salariali sembrerebbe - da un po’ di tempo a questa parte - corrispondere proporzionali aumenti dei prezzi.

 

Traduzione di Gordiano Lupi

 

 

Breve commento per i meno esperti di cose cubane

 

Il racconto di vita quotidiana che Yoani Sánchez regala ai suoi lettori necessita di una nota esplicativa per far comprendere la drammaticità della situazione. A Cuba vige un assurdo doppio sistema monetario. Gli stipendi vengono pagati in pesos cubani, ma la maggior parte dei prodotti alimentari vanno acquistati nei negozi che vendono in pesos convertibili (CUC). Un peso convertibile (detto anche chavito) vale circa 25 pesos cubani, mentre uno stipendio cubano difficilmente supera i 620 pesos e la maggior parte dei cittadini sbarca il lunario (male) con meno di 100 pesos. Emerge l’assurda evidenza che per acquistare una bottiglia di olio serve mezzo stipendio di un operaio. Dove sono i cambiamenti promessi da Raúl Castro?

Inutile parlare di libero acquisto per telefonini, elettrodomestici, computer e persino accesso agli hotel per turisti, quando lo stipendio non serve neppure a garantire la sussistenza.

 

Gordiano Lupi


 
 
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