Día de las madres
o “una madre al día”
(Texto escrito el domingo 11 de mayo y a la espera de una conexión a Internet que sólo ha llegado hoy)
Mi hijo se hace un hombre y ya exige su propio espacio. Por el momento su territorio es breve: un cuarto, el caos de quien no está al tanto del aburrido orden de las cosas y la anárquica consigna de “quiero hacer lo que me da la gana”. Ya puedo vaticinar los encontronazos cuando las demandas de autonomía se extiendan a su ciudad y a su país. Cuando la alcanzada conquista de colgar sus íconos en las paredes dé paso a la necesidad de exteriorizar alguna “incómoda” preferencia.
El día llegará en que no le baste el peinado, la moda o la música para sentirse diferente. Se hará entonces agitador, reaccionario o extremista, con la complicidad absoluta –óiganlo bien- de su progenitora. No pienso desterrarlo de la casa, delatar sus acciones, renegar de sus actos o aclarar -para salvar mi responsabilidad- que “no lo eduqué para eso”.
A fin de cuentas también él ha tenido que cargar conmigo y soportarme. Sea lo que sea: estrafalario, pirómano, contestatario, incluso indiferente, me tendrá a su lado. Hay que preguntarle a él si hará lo mismo conmigo. Si un día este Blog, mi historia, mis excesos, no pesarán demasiado sobre su vida.
Yoani Sánchez
Giorno delle madri o “una madre al giorno”
(Testo scritto domenica 11 maggio in attesa di una connessione a internet che è arrivata soltanto oggi)
Mio figlio sta diventando un uomo e già esige un proprio spazio. Per il momento il suo territorio è piccolo: una stanza, il caos tipico di chi non è molto attento al noioso ordine delle cose e l’anarchica parola d’ordine del “voglio fare quello che mi pare”. Già posso immaginare gli scontri quando le sue domande di autonomia si estenderanno alla sua città e al suo paese. Quando la realizzata conquista di appendere le sue immagini alle pareti, lascerà il passo alla necessità di esternare qualche “scomoda” preferenza.
Arriverà il giorno che non gli basterà la pettinatura, la moda o la musica per sentirsi differente. Diventerà allora agitatore, reazionario o estremista, con la complicità assoluta - ascoltate bene - di sua madre. Non penso di cacciarlo via di casa, denunciare le sue azioni, rinnegare i suoi atti o chiarire - per salvare la mia responsabilità che “non lo educai per questo”.
In fin dei conti anche lui ha dovuto stare con me e sopportarmi. Sia quel che sia: strampalato, piromane, contestatore, persino indifferente, sarò al suo fianco. Bisogna chiedere a lui se farà lo stesso con me. Se un giorno questo Blog, la mia storia, i miei eccessi non peseranno troppo sulla sua vita.
Traduzione di Gordiano Lupi