Ennesimo caso di donna che subisce violenza. Solo che questa volta lo stupratore è un italiano, e la vittima una romena. Il crimine è odioso sempre e comunque, non importa la nazionalità o il colore della pelle di chi lo consuma; e il violentatore va sempre e comunque esemplarmente punito. È banale, certo Però sono tempi, questi, in cui anche le cose banali è bene dirle, ripeterle.
Nelle stesse ore il Vaticano scende in campo per ammonire dagli atteggiamenti e dalle tentazioni di quanti auspicano e promettono pugno di ferro nei confronti degli extracomunitari. Benedetto XVI e il cardinal Bertone auspicano che non si smarrisca l’umanità e la questione sia affrontata con equità; auspicio e monito, per una volta, condivisibile e che ci si rallegra che sia stato fatto. Proprio l’altro giorno l’ex ministro dell’Interno Giuliano Amato annotava come certi partiti e certi politici «fanno a gara a trascrivere il volere dei prelati, neanche fossero impiegati postali che compilano un telegramma sotto dettatura». Chissà se anche questa volta quei partiti e quei politici parteciperanno a quella gara cui fa cenno Amato, se diligentemente compileranno il telegramma che è stato “dettato” da papa Ratzinger e dal cardinal Bertone.
Per ora, un’osservazione: come anche Massimo Franco nella sua nota politica sul Corriere della Sera dell’altro giorno ha ricordato, il Vaticano è sceso pesantemente in campo, alle recenti elezioni politiche ed amministrative, per assicurare il successo di forze politiche e politici che hanno esplicitamente detto quello che avevano intenzione di fare, come lo avrebbero fatto, perché intendevano farlo. Ora che quei partiti e quei politici, dopo aver vinto, si accingono a fare quello che avevano annunciato, il Vaticano li critica e ne prende le distanze?
Valter Vecellio
(da Notizie radicali, 16 maggio 2008)