Giuliano Mesa: “Tiresia”
devi tenerti in vita, Tiresia,
è il tuo discàpito
Giuliano MESA
Di estremo interesse, e sotto vari aspetti, il volume Tiresia, recentemente pubblicato nelle edizioni de “La Camera Verde”. In primo luogo il testo di Giuliano Mesa, tra i maggiori esponenti della poesia italiana contemporanea, già anticipato su varie fonti (“Play”, 40° Festival di Nuova Consonanza, “Hortus Musicus”, “Il libro dell’Immagine”) e allestito, in forma di concerto per voce e musica elettronica, in collaborazione con il compositore Agostino Di Scipio (il testo appare nel volume in Italiano, Francese, Inglese, Tedesco e Spagnolo). Troviamo poi una sezione figurativa che accoglie alcune “pitture-stampe” (due riprodotte in questa pagina) realizzate da Matias Guerra. Infine, ad impreziosire e caratterizzare ulteriormente il volume, un cd audio che contiene la lettura del Tiresia e di altri testi, da parte dell’autore.
Nella sua cecità Tiresia pre-vede 5 tragedie contemporanee: ornitomanzia, il crollo della discarica di Sitio Pangako (Terra Promessa) a Manila, che ha sepolto, nel 2000, una baraccopoli di centinaia di persone; piromanzia, l'incendio d'una fabbrica di bambole a Nakhon Pathon, Bangkok, dove nel 1993 sono morte nel rogo 500 delle 4000 operaie, tutte minorenni; iatromanzia, gli esperimenti nucleari negli Stati Uniti, sostenuti dal Manhattan Project, realizzati dal 1940 per 30 anni sulla popolazione e sui militari inconsapevoli; oniromanzia, la specializzazione nell'espiantare organi dai corpi vivi, soprattutto di bambini, acquisita dai commercianti di organi tra Brasile e Stati Uniti verso la metà del 1990; necromanzia, i morti insepolti, le fosse comuni.
Ad assumere carattere mitologico, nella cieca visione di Tiresia in cui vanno a coincidere tutti gli sguardi di noi - altrettanto ciechi - “spettatori”, sono 5 tragedie tanto ab-normi da apparire già storia o addirittura “epica”, data la lontananza che, dal nostro quotidiano, sembrano assumere. Quasi sfugge, ai nostri occhi assuefatti al telegiornale, che intra-vedono soltanto attraverso i pixel di uno schermo televisivo, la contemporaneità di tali eventi. Mesa insiste proprio su questa contraddizione, indicando cioè una soglia, una testimonianza di attenzione grazie alla quale prendere atto di ciò che avviene. L’oracolo, sebbene di eventi passati, offre quindi la pre-visione di una scelta: se renderci consapevolmente presenti o se, immersi nella superficie piatta e riflettente dello schermo, non vedere e assentarci, confusi nella miriade di voci tutte uguali perché indistinte (a tale proposito merita un’ulteriore notazione la voce registrata di Mesa, nettamente distinta dal silenzio che va a scolpire).
La Camera Verde, nel confezionare un’opera completa e complessa, in cui pari suggestione scaturisce dalla lettura dei versi, dall’ascolto del cd e dalla visione delle opere di Guerra, si conferma come uno dei progetti editoriali di maggior rilievo per quanto riguarda la scrittura intesa come opera d’arte, espressione che davvero meglio può connotare il volume segnalato.
Giulio Marzaioli
Per la reperibilità del volume:
340 5263877
lacameraverde@tiscali.it
Giuliano Mesa, nato a Salvaterra (Reggio Emilia) nel 1957, è poeta, critico, traduttore. Numerosi i suoi testi in riviste italiane e straniere. I suoi libri di poesie: Schedario (Geiger, 1978; poi ripubblicato in formato pdf da biagio cepollaro e-dizioni), I loro scritti (Quasar, 1992), Improvviso e dopo (Anterem, 1997), Quattro quaderni (Zona, 2000), Chissà (edizioni d’if, 2002), Nuvola neve (edizioni d’if, 2003). È tra i redattori dell’antologia àkusma - forme della poesia contemporanea (Metauro, 2000). Per le edizioni de La Camera Verde ha pubblicato il libretto 1,6,7, con testi tratti da nun, ebook apparso su http://gammm.org, e il poemetto Da recitare nei giorni di festa.