IL SIGNOR TAL DEI TALI
Il signor Tal dei Tali era basso. E molti in città lo ritenevano una figura inquietante. Nessuno si ricordava il giorno esatto del suo arrivo e poche persone sapevano indicarti dove abitava. Alcuni affermavano che stava in fondo al Corso, là davanti al negozio di dolciumi. Altri sostenevano di averlo visto più volte entrare e uscire da una bettola nella via parallela alla chiesa.
Gli ultimi – i soliti bene informati – confermavano la faccenda della bettola nella via parallela, ma giuravano baciandosi gli indici che si trattava della via parallela alla moschea.
Ora, stare a indagare sul domicilio di Tal dei Tali ci pare scortese oltreché fuori moda, perciò tanto vale spiegare al pubblico cosa in Tal dei Tali suscitasse tanta curiosità. Il fatto è che il signor Tal dei Tali non era semplicemente basso e nemmeno altamente complicato: era un uomo normale ma di proporzioni mignon: sembrava un uomo visto da lontano che però ti stava a mezzo metro di distanza.
Non a caso uno dei suoi divertimenti consisteva nell’intralciare il traffico dei marciapiedi. Sceglieva un passante e, vestito in giacca e cravatta e bombetta, gli camminava davanti prevedendo sempre le mosse del Pinco Pallino alle sue spalle. Allora Pinco Pallino diceva:
– Signore…
– Mi dica.
– Le spiacerebbe…
– Sì che c’è?
– Dovrei passare.
– Passi pure che mi fa un piacere.
– Grazie mille.
Ma appena Pinco Pallino provava a superare il piccoletto… ecco che il piccoletto riprendeva a camminargli davanti con i suoi passetti veloci. A quel punto l’unica soluzione era: fare dietrofront e magari in silenzio per non indispettire il signor Tal dei Tali. Un sistema educato e redditizio e in pochi metri lo seminavi di un chilometro. E questo è ovviamente spiegabilissimo.
Così spiegabile che conviene risparmiare il fiato per concentrarci sulle abitudini alimentari del signor Tal dei Tali che, secondo il gestore del supermercato qui all’angolo, mangiava solo olive e ciliegie senza rispettare alcun tipo di orario.
Che fossero le sei di mattina o le quattordici di notte – queste le parole esatte del gestore – il piccoletto andava a spasso con quattro cinque sacchetti di ciliegie e olive eccetera, mangiando e sputando noccioli a destra e a manca.
– Perché vede… –, ci teneva a precisare il gestore come confidando un segreto, – lui non comprava mai le olive denocciolate, mai.
A parte questa parentesi, vi ricorderete tutti di quel giovedì in cui avete conosciuto il signor Tal dei Tali. Eravate davanti a una vetrina per decidere del vostro futuro quando lui vi disse:
– Salve.
– Salve.
– Posso disturbarla?
– Certo.
– Sa che ora sono?
– Le cinque e un quarto.
– È un sì oppure un no?
– Scusi?
– Lo sa o non lo sa?
– …
Insomma, capito o non capito cosa voleva il piccoletto, non c’era più il clima adatto per pensare al futuro e perciò la maggior parte di voi tornava a casa. Qui potevano accadervi due cose: o arrivava la notizia che aspettavate da tempo, oppure scrivevate un appunto che avevate paura di scordare.
Però.
Poco prima di terminare il vostro scritto vi avrebbe visitato uno di quelli rimasti a parlare col signor Tal dei Tali, per raccontarvi che poi, andati via voi, il piccoletto si era rivelato molto simpatico e persino di una certa cultura, tant’è vero che conosceva a memoria diversi passi del vostro romanzo preferito.
Il signor Tal dei Tali aveva confessato inoltre che: per riuscire a snocciolare tante belle frasi si allenava con olive e ciliegie, e questa era proprio la conferma che serviva a concludere il vostro scritto che iniziava così: “Il signor Tal dei Tali era basso”.
Walter Lazzarin
walter.lazzarin@virgilio.it