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L’amante tutta da scoprire (1981) / Busco amante para un divorcio di Giuliano Carnimeo
11 Maggio 2008
 

Giuliano Carnimeo si cimenta con la tarda commedia sexy e gira il miglior film interpretato da Nadia Cassini, una produzione italo-spagnola realizzata tra Madrid e Roma che ancora riveste un certo interesse. L’amante tutta da scoprire circola in Italia anche con il titolo abbreviato di Tutta da scoprire, ma in Spagna è uscita con il più appropriato Busco amante para un divorcio. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Luis Castro e Roberto Gianviti, la musica di Domenico Uva, il montaggio di Francesco Bertuccioli, la fotografia di Sebastiano Celeste e il trucco di Mariano Garcia Rey e Franco Schioppa. Effetti speciali di Antonio Molina, pure se non è dato sapere quali siano, a parte il sedere della Cassini mai così in forma e così ben esposto. Producono Bermudez De Castro (Spagna) e RPE Cinematografica (Italia). Interpreti: Maria Luisa San José, Nadia Cassini, Francisco Cecilio. Yorgo Voyagis, Enzo Cannavale, Franco Lechner (Bombolo), Renzo Montagnani, Lucio Montanaro, Adriana Giuffrè e Francesco Caracciolo.

Premetto che ho visto Busco amante para un divorcio, l’edizione spagnola, e quindi mi sono perso gran parte delle battute, ma soprattutto delle espressioni intraducibili di Bombolo e Montagnani. In ogni caso la pellicola risulta godibile, nonostante esca in un periodo di decadenza della commedia sexy, quando il genere ha già detto tutto e siamo prossimi alla deriva televisiva.

La parte comica è nelle mani di Bombolo e Cannavale alla disperata ricerca di un biglietto della lotteria, che si alternano ad alcuni siparietti comico-erotici interpretati da Renzo Montagnani. La trama del film vede una contessa (Maria Luisa San José) ingaggiare una coppia di imbroglioni (Nadia Cassini e Francisco Cecilio) per compromettere il marito (Yorgo Voyagis) e darle un motivo per divorziare e sposarsi con Renzo Montagnani. Nadia Cassini deve metterlo in una situazione imbarazzante mentre il compare è incaricato di scattare foto. Nello sviluppo da classica pochade la Cassini si innamora di Voyagis (nella vita reale è il suo compagno), Cecilio spasima per sposare la San José e Montagnani fa di tutto per portarsi a letto la Cassini. Nel guazzabuglio di accadimenti che si susseguono incontriamo Bombolo e Cannavale che ne fanno di tutti i colori per recuperare il biglietto della lotteria.

La commedia sexy celebra il suo trionfo con Carnimeo, quasi un’apoteosi fuori dai tempi, un canto del cigno insolito che fa pensare a una rivitalizzazione del genere. La pellicola inizia alla grande con Bombolo che segue la Cassini, irretito dal mitico fondoschiena, e pare di assistere a una citazione ironica di Blue Jeans (1975) di Imperoli. Titoli di testa si alternano a immagini della bella attrice statunitense che vaga per la città dipingendo quadri, mentre primi piani delle lunghe gambe si alternano a riprese di un sedere fasciato da pantaloncini aderenti. Si scopre ben presto che è tutto un trucco. La Cassini adesca Bombolo, finge di aver perso la testa per lui, ma sul più bello arriva il marito (Cecilio) che fa pagare cara la lezione di pittura. Bombolo lascia l’intero portafoglio nelle mani del compare, come pagamento di un quadro che serve pere nascondere le sue nudità. L’escamotage serve a entrare nel vivo della vicenda e a inserire Bombolo e Cannavale nella trama, perché nel portafoglio è rimasto il biglietto vincente della lotteria. Bombolo e Cannavale devono recuperarlo e le studiano tutte per entrare nella casa dei due imbroglioni e trafugare il portafoglio. Vanno citate alcune scene tipiche della commedia sexy che vedono protagonista Renzo Montagnani nello spogliatoio di un campo da tennis. L’immedesimazione dello spettatore nella soggettiva dell’attore è realizzata attraverso un foro nella parete che permette di spiare la Cassini mentre fa la doccia. Si tratta di una sequenza tipica della commedia sexy, ma Carnimeo aggiunge un pizzico di originalità con il personaggio di Francesco Caracciolo. Montagnani è eccitato dalla vista del sedere della Cassini, ma al tempo stesso il gay Caracciolo è interessato al suo sedere. Montagnani fa un’imprevista doccia bollente e grida: “Mi sono bruciato le palle, ma non quelle da tennis!”. Nadia Casini dà il meglio di sé, con uno strip a base di biancheria intima, una ciclette in perizoma bianco, una doccia nuda e un primo piano sui glutei. Nadia Cassini è molto sexy per tutto il film, indossa vestiti attillati di colore viola, bianco, tutine aderenti, indumenti che esaltano a dovere le parti più belle. Non mancano scene totalmente comiche, ispirate a una comicità da cartone animato, che ricorda l’epoca del cinema muto. Vediamo l’auto di Montagnani agganciata a quella della Cassini e in un secondo tempo l’attore finisce incastrato con il vestito nella portiera. Montagnani sembra il povero coyote dei cartoni della Warner Brothers, verniciato di bianco, sballottato a destra e a sinistra e catapultato in una culla (“Ho una crisi infantile”, commenta). Bombolo porta avanti una poetica scorreggiona a base di comicità casareccia e romanesca, dissemina la pellicola di orribili flatulenze, bagni che esplodono e sedie che bruciano a causa di veementi emissioni gassose. Un’interessante parte erotica vede la Cassini e Voyagis sul letto dopo una danza sexy della bella statunitense. Non mancano situazioni da pochade e da commedia all’italiana classica con scambi di coppie, uomini nascosti sotto il letto, negli armadi, addirittura che si fingono morti. Il travestitismo è un altro dei temi ricorrenti della commedia sexy e Carnimeo lo utilizza a più riprese, citando il periodo d’oro del comico - erotico e realizzando una summa dei temi migliori. Cannevale è un finto prete che benedice la casa a novembre, la Cassini è una stupenda sexy vedova, Bombolo e Cannavale si travestono da improbabili donne e fanno insperate conquiste. Nella commedia sexy non sono completamente a loro agio i due attori spagnoli, anche se Maria Luisa San José è una donna affascinante, oltre che ben impostata cinematograficamente. Francisco Cecilio ha sempre la solita espressione stupefatta e non pare l’attore ideale per eseguire il compito affidato dal regista. Resta la sola nota stonata di un ottimo film.

Tutta da scoprire si ricorda anche per la scena che vede Nadia Cassini sul letto mentre si fa massaggiare le natiche da Enzo Cannavale travestito da donna. Carnimeo cita se stesso e una sequenza bollente con la stessa Cassini, tratta da L’insegnante balla… con tutta la classe (1979), dove il virile massaggiatore (sempre nelle vesti di donna) è Lino Banfi. I fans della bella statunitense volevano quello e un film con la Cassini si vendeva bene solo se il passaparola assicurava che il regista aveva inquadrato a dovere il posteriore. Erano altri tempi.

Bombolo e Cannavale si presentano come finte donne, offrono un trattamento estetico gratuito e litigano su chi deve compiere il massaggio. Cannavale ha la meglio e spalma la crema sullo stupendo fondoschiena. La sequenza erotica è stemperata da una buona dose di comicità e Carnimeo fa bene il suo mestiere alternando visioni sensuali a parti farsesche. Il sedere della Cassini non è mai stato così esposto e la sequenza giustifica il titolo italiano Tutta da scoprire. Maria Luisa San José tenta di far concorrenza alla Cassini, ma non ha gli stessi numeri e il suo strip davanti a un imbambolato Cecilio non raggiunge i livelli di sensualità di altre scene. Il finale è molto comico, si svolge in una discoteca dove Bombolo e Cannavale, vestiti da donne, conquistano Montagnani (drogato da un eccitante sessuale) e uno sceicco arabo. Renzo Montagnani è molto bravo nella caratterizzazione dell’allupato cronico, ma qui supera se stesso dopo aver bevuto una droga riservata alla San José. Le sue buffe espressioni ricordano quelle dei cartoni animati e la parte in cui ricopre Bombolo e Cannavale di sputi e sganassoni è da antologia comica. Equivoci a non finire, scambi di coppia, cambiamenti improvvisi, tipici della commedia sexy e della pochade, conducono a un imprevisto finale con Bombolo e Cannavale ridotti a odalische evirate nell’harem dello sceicco.

La pellicola è colpevolmente omessa da quasi tutti i dizionari di cinema, persino Marco Giusti non deve averla vista perché su Stracult si limita a dire: «Buon Carnimeo alle prese con Nadia Cassini che mostra il sedere già dai flani e dai manifesti». Pino Farinotti equivoca alla grande sulla trama e racconta un altro film che parla di una coppia di truffatori che ricatta una miliardaria e il nullafacente marito, ma anche di una ragazza sedotta e abbandonata che cede un bambino a una donna sterile. Critica un film che non ha visto o che ha confuso con un altro, ma afferma (non si sa come) che la Cassini è tutta da scoprire, il resto è noia e scempiaggine. Non è vero. Giuliano Carnimeo è un ottimo regista e dimostra ancora una volta grande professionalità rivitalizzando temporaneamente un genere in decadenza come la commedia sexy.

 

Gordiano Lupi


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