Sabato , 16 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Spettacolo > In tutta libertà
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
G. Cercone de Lucia. “I demoni di San Pietroburgo” di Giuliano Montaldo: Dostoevskij, il parricidio e il terrorismo
07 Maggio 2008
 

Esiste una difficoltà per così dire “strutturale”, a fare di un artista il protagonista di un film.

Come è ovvio, ciò che fa di un artista un artista è la capacità di creare opere d’arte.

Vale a dire: ciò che di più essenziale, e di lussureggiante, c’è nella sua vita, spesso povera di fatti esteriori, risiede nella sua immaginazione. Ma la creazione artistica, sebbene sia anche un atto fisico (dare pennellate su un quadro, vergare fogli bianchi, ecc.), si svolge, per la parte più rilevante, nel cervello dell’artista; laddove la macchina da presa difficilmente può arrivare.

Ma le difficoltà esistono per essere superate; e si può contare un discreto numero di film (molti di meno, in verità, di quelli che si sono cimentati nell’impresa) che sono riusciti con buon esito a raccontare la vita e la personalità di un artista.

Fra questi, includerei senz’altro l’ultimo film di Giuliano Montaldo (foto), I demoni di San Pietroburgo, dedicato a quel genio della narrativa dell’Ottocento che è stato Fjodor Dostoevskij. Il modo in cui Montaldo ha affrontato e risolto la difficoltà suesposta, è originale e intelligente.

 

Chi conosce anche superficialmente l’opera di Dostoevskij sa che tra i fantasmi di cui si è nutrita la sua immaginazione, quello che forse, per forza ossessiva, si è imposto su tutti gli altri, è il parricidio. Ora, se il parricidio è un desiderio tutto privato, che appartiene alla storia familiare dello scrittore, trovò, ai suoi tempi, una specie di gigantesca proiezione storica, in un fantasma collettivo: l’uccisione dello zar. Uccisione praticamente perseguita da gruppi terroristici, composti da intellettuali e studenti squattrinati; ma anche da membri conniventi dell’aristocrazia.

Montaldo, seguendo il suo protagonista nel cuore della macchinazione di un attentato contro lo zar, ha buon gioco a mostrarci un Dostoevskij che si muove in una realtà esterna che sempre più assomiglia al regno della sua immaginazione, come un’allucinazione che via via prenda corpo. In quella realtà, lo scrittore si affanna, ambiguamente, a scongiurare un attentato, che gli appare mostruosamente colpevole, ma che non può impedirsi di desiderare.

Così, in un colpo solo, Montaldo può raccontarci un’azione realistica, da film storico e poliziesco; e mettere a nudo il mondo interiore di uno scrittore. Ma forse ciò che più ci convince nella resa del suo protagonista, è il carattere della sua solitudine; che, da quanto vediamo, lo insegue fin dalla gioventù, anche nel camerone sovraffollato dove sconta la prigionia in Siberia. Una solitudine che è forse una condanna; ma anche il segno di quel distacco necessario dalla realtà, che ha reso possibile descriverla e raccontarla.

 

Gianfranco Cercone de Lucia

(da Notizie radicali, 5 maggio 2008)


Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy