Ormai da più di cinque anni ci impegniamo con la nostra associazione Scuola e Diritti per cercare di fare cultura, una cultura basata sul rispetto(1) per tutti e quindi civile e pacifica.
L’associazione è nata perché un piccolo gruppo di persone, uniti da un rapporto di amicizia e provenienti da storie diverse, che, tutto sommato, hanno sempre creduto in valori fondamentali quali la libertà, l’uguaglianza, il rispetto, l’accettazione, la visione della diversità come ricchezza, ecc. si sono resi conto che all’interno della scuola pubblica i loro figli non sempre vivevano concretamente tali valori.
Soprattutto questo avveniva nel campo delicatissimo e sensibilissimo della visione della realtà: per tradizione, per scarsa riflessione e anche, a volte, per scarsa sensibilità (la strada in discesa è sempre più facile ma forse scivolosa!) agli alunni veniva proposta in modo fortemente strutturato esclusivamente la visione cristiano-cattolica e benché nei documenti scolastici spesso si parlasse di rispetto per la diversità, pluralismo, rifiuto di privilegiare un solo punto di vista, laicità, ecc. di tutto questo si percepiva poco o nulla, al massimo si considerava, in modo spesso superficiale, la diversità dei cosiddetti “extracomunitari”, per il resto ai bambini veniva praticamente passato il concetto che gli italiani erano tutti “uguali” e sotto il punto di vista in oggetto tutti cattolici.
In tutti questi anni abbiamo cercato di interagire criticamente ma correttamente con la scuola:(2) abbiamo cercato il dialogo, abbiamo cercato di favorire la riflessione, siamo anche intervenuti in modo fermo in difesa di quelli che crediamo siano diritti inviolabili.
Il nostro percorso è cominciato quando al governo c’era il centrosinistra, quindi ciò che riteniamo ingiusto era abbondantemente presente, poi è arrivato il governo di centrodestra che con la riforma Moratti ha dimostrato di essere molto poco liberale ma molto clericale!(3)
Con l’instancabilità tipica dell’imprenditore lombardo, la signora Moratti in tutti questi anni si è impegnata in una missione di cristianizzazione della scuola pubblica, quanto sarebbe stato meglio se, da vera liberale, si fosse impegnata a favorire nella scuola la formazione del cittadino italiano come è delineato nella Carta costituzionale, almeno per quella che c’è ancora oggi.
I soci di Scuola e Diritti in questi anni sono cresciuti, la nostra associazione è conosciuta nella scuola, sicuramente dai Dirigenti scolastici un po’ meno dai Collegi docenti e dai Consigli d’istituto che, spesso, non vengono messi a conoscenza delle nostre comunicazioni. E oggi dobbiamo, purtroppo, riconoscere che il nostro impegno assolutamente volontario e senza alcun ritorno di tipo confessionale (siamo cattolici, evangelici, buddisti, induisti, atei ed agnostici) o politico (siamo di destra, di centro, di sinistra e anche altro), ha sì favorito la presa di coscienza, in molti, che si può chiedere una scuola veramente di tutti ma non è riuscito ad incidere sulla macchina burocratica (per antonomasia oggettivamente insensibile come tutte le macchine) della scuola pubblica.
Fra alcuni giorni gli alunni della scuola pubblica riceveranno la “pagella” e in tutta Valtellina, salvo che in qualche minuscola ma importantissima realtà, leggeranno in essa la valutazione della religione, come ordina la Circolare ministeriale n. 84 del 10/11/2005 in contraddizione con quanto dettato dalla Legge (T.U., art. 309, comma 4), legge realizzata per rispettare le diverse visioni della realtà presenti nel popolo italiano.
Alla faccia della tanto citata privacy, chi ha una visione diversa sarà chiaramente visibile poiché avrà lo spazio per la valutazione della religione “paurosamente” vuoto, ricordiamo che la “pagella” è un documento ufficiale dello Stato.
Quasi tutti i Dirigenti scolastici della provincia, anche quelli storicamente considerati di “sinistra”, si sono adattati alle indicazioni contenute nella C.M. 84 contrariamente a quanto accade in numerosissime realtà d’Italia dove, secondo noi correttamente, si privilegia il contenuto della Legge al contenuto di una circolare, per non parlare dei valori (ma forse le macchine proprio non sanno cosa siano i valori!).
Sabato 18 febbraio 2006 alle ore 16:00 vi aspettiamo, amici e critici, alla nostra assemblea annuale.
Scuola e Diritti
scuoladiritti@libero.it
NOTE:
(1) Preferiamo questo termine a quello di tolleranza perché secondo noi quest’ultimo ha una connotazione non del tutto positiva.
(2) Nutriamo un grande affetto per la scuola poiché la riteniamo veramente un luogo “sacro” dove poter educare e formare nella libertà e nel rispetto i nuovi cittadini, sicuri che una società felice, sana e pacifica potrà sorgere SOLO da una scuola che avrà queste caratteristiche cioè una forte congruenza tra mezzi e fini.
(3) A dimostrazione di ciò vorremmo ricordare che il ministro Luigi Credaro, liberale e nostro convalligiano, ministro dell’Istruzione nei primi anni del Novecento (1910-1914) fece togliere i crocifissi da tutte le aule del Regno per sancire la separazione tra Stato e Chiesa (qualcuno si ricorda di Cavour?).