Abbazia di Montecassino, primi decenni del VI secolo d.C. Come ricostituente, come medicamentum, i monaci creano una birra. La prima birra d'abbazia di cui si abbia notizia. Fatta in Italia, per di più.
La notizia ci viene data da Franco Re, una fluentissima barba, da profeta biblico, poliglotta, giornalista, scrittore, sopraffino storico del calcio, cittadino metropolitano quasi pentito, uno dei massimi esperti italiani in materia di birra e fondatore dell'Università della Birra (tel. 0332468676; sito Internet www.universitadellabirra.com), con sede in via Mascagni, Azzate (Va). Trascorrendo una serata in compagnia di Franco, si scopre che sulla birra non si finisce mai d'imparare. Anzi, in generale non si finisce mai d'imparare.
«Lo sai che Talete di Mileto, il quale riconosceva nell'acqua il principio della vita, il più importante dei quattro elementi, era un amante della birra? Mentre stava assistendo a una gara olimpica – era ormai molto vecchio il filosofo –, un suo atleta (Talete era un tifoso “arrabbiato”) perse. Tanta fu la sua ira da esser colto da una sincope. Per riprendersi provò a bersi una birra». Più o meno vero che sia l'aneddoto raccontatoci da Franco risulta divertentissimo e ci dà la misura di ciò che egli sa e dello spettro delle sue amplissime curiosità, letture e studi.
«Anche Annibale e i cartaginesi amavano la birra», prosegue nel suo discorrere con i modi appassionati, pensosi e, insieme, affabulatori che lo contraddistinguono, «tanto che qualcuno sostiene che le Guerre Puniche siano state un conflitto fra la birra e il vino. In Sumeria avevano ben sedici tipi di birra e, anziché in salario, si veniva pagati in “birrario”. Ah... la birra si beveva con la cannuccia». Probabilmente per via dei sedimenti che vi potevano stazionare. Di sicuro era una birra molto diversa da quella cui siamo abituati, tuttavia il concetto era quello.
Si può, in realtà, definire e delimitare l'universo della birra? Franco riesce a farti scoprire quanto esso sia incredibilmente vasto e variegato. «Guarda, solo in Belgio ci sono centinaia di birre diverse. Vero è che in Italia non si è ancora affermata in toto una “cultura della birra”. Perché non si sa che questa esiste. Però, quando uno scopre che cosa ci sta dietro la birra, si scatena. Perché, vedi, la birra non è solo una bevanda stagionale. Le sue stesse sensazioni olfattive sono rare e particolarissime».
Come dargli torto mentre ti bei di una zuppa d'orzo e patate, di un agnello al forno, di un tiramisu, tutti rivisitati con un ineliminabile contributo di birra? Una birra peraltro sempre nuova: difatti, a ogni piatto si abbina la “propria” birra. Acidule, più dolci o forti, aromatiche, scure, chiare, fruttate (notizia per i più golosi: esiste anche una birra al cioccolato), insomma un arcobaleno di gusti cangianti che si sposano con i più vari e mutevoli piatti. Ogni mese il menu cambia: irlandese, belga, medioevale, lombardo. E la birra, come detto, bagna tutto. Che ne direste, per esempio, di un bello sformato di riso con cime di luppolo, birra e formaggio di Watou? O preferireste, forse, coniglio alla senape e birra bianca? Da gourmet. Eccezionale nel consigliare è Stefano Baladda, responsabile banco e buyer. Ma ogni componente dello staff è fenomenale.
«È stata ora ufficializzata la figura del cervoisier, una figura professionale come quella del sommelier, un riconoscimento che proviene da diversi enti delle Province di Varese e di Milano e che avverrà anche da parte della Regione Lombardia». Un passo senza dubbio importante per affermare un vero e proprio principio culturale. D'altronde all'Università della Birra si fa anche scuola, con veri e propri corsi.
«La birra è qualità della vita. La birra toglie le inibizioni, è socializzante e conviviale e ti aiuta a eliminare le distanze e ad aprirti. Aprirsi significa pensare e pensare aiuta a trovare alternative». Trattando di mild, pale, scotch, strong, bitter ale, lager e stout si può ben arrivare a tali e tante considerazioni. All'Università della Birra di Azzate, sopra il lago, tutto è possibile con questo simpaticissimo signore dalla lunghissima (quasi eroica) barba , un “eccentrico” che sa volare e, insieme, stare coi piedi saldamente al suolo.
– Tu, oltre a sapere ogni cosa che concerna la birra, sei un esperto di calcio con pochi eguali. Facciamo un gioco: io ti dico una squadra e tu mi fai un paragone birrario. Il Milan di Nereo Rocco... «Una birra del cui alcool non ti accorgi. La mandi giù e ti stende come il Frascati. Una birra artigianale ad alta titolazione». Il Milan di Arrigo Sacchi... «Una birra celebrativa, una celebration ale». L'Inter di Helenio Herrera... «Una birra molto acida, grand cru. Una Bruocsella. Una birra come la partita di Coppa dei Campioni contro il Vasas Budapest nel 1966: subisci ben 21 calci d'angolo e poi fai un gol come quello di Mazzola che dribbla due volte l'intera difesa magiara». L'Inter di Trapattoni... «Una birra che ti spiana pian piano, come un carro armato».
Si mangia, si beve birra, si divaga... «A proposito, mi piacerebbe fare come in Polonia quando, ai tempi di Solidarnosc, si presentò il Partito degli Amanti della Birra Polacchi che conseguì un bel 3,5 di voti alle urne in occasione delle prime libere elezioni». 1991: 16 seggi in Parlamento per gli amici e adoratori di Gambrinus. Impagabile.
«Ti voglio raccontare un'altra storia: Elisabetta I beveva per il suo breakfast una ale talmente forte che nessun altro membro del Consiglio della Corona riusciva a reggere. Anche Shakespeare era un amante della birra. Poi, salvava le servette...». Risata omerica. «Pasteur amava la birra».
Birre d'orzo, grano, avena, riso, segale, mais, il luppolo amaricante e aromatizzante, 69 le tipologie classiche e 10mila tipi diversi, lambic, ambrate, bock e doppelbock, dunkel, schwarz, rauch, porter, alta e bassa fermentazione... Si starebbe per ore a sentir parlare il discendente dei McRae (è vera anche questa!)... «Sappi che ho fatto anche una dichiarazione d'amore davanti a un boccale di birra».
Per chi volesse approfondire la questione con una lettura completa e godibile vedi il volume Amica birra di Franco Re e Silvana Giordano (casa editrice Mariotti).
Alberto Figliolia
(da 'l Gazetin, maggio 2008)