Il primo tentativo di referendum per l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti - ordine parastatale al quale viene attribuito il monopolio corporativo dei privilegi del giornalismo di regime - risale all'anno 1974. Dopo di allora, abbiamo di nuovo raccolto le firme nel 1995, ma nel voto del 1997 i referendum furono annullati per mancato raggiungimento del “quorum” pur avendo registrato una maggioranza schiacciante dei sì all’abrogazione (65,5%) fra i cittadini che si erano recati ai seggi. Inoltre, nel 1996 militanti e dirigenti radicali si autodenunciarono per aver distribuito il giornale Risorgimento liberale non registrato presso il Tribunale perché il direttore responsabile che lo aveva firmato non era iscritto all'Ordine.
Anche sugli altri temi due temi, mettiamo a disposizione un patrimonio di lotte che affonda le radici nella storia della Repubblica. I radicali infatti hanno realizzato innumerevoli iniziative parlamentari per evitare che i finanziamenti all'editoria - di partito e non - continuassero ad essere una forma di assistenzialismo e di controllo politico dell'informazione. Per quanto riguarda la legge Gasparri, abbiamo a più riprese proposto il superamento di una legge che non solo mantiene il duopolio Rai-Mediaset, ma lo trasferisce sul digitale - come stigmatizzato già dall'Unione europea - trasformandolo gradualmente in un monopolio della raccolta pubblicitaria a Pubblitalia, che strangola le emittenti locali e la carta stampata. La legge Gasparri inoltre svilisce il “servizio pubblico” a “servizio statale” del monopolio RAI, realizzato senza gare, e senza alcuna considerazione per il referendum sulla privatizzazione che avevamo vinto nel 1995.
Per questo diciamo a Beppe Grillo, innanzitutto: benvenuto! Noi radicali firmeremo le tre proposte referendarie, e siamo disponibili a dare una mano anche dal punto di vista organizzativo, se il nostro aiuto è gradito. Aggiungiamo: occhio agli scherzi di un regime che per decenni ha affinato le armi dell'eversione antireferendaria. In particolare, Marco Pannella ha già inviato a Beppe Grillo un documento sui rischi di annullamento di regime delle firme in ragione della data scelta.
Rita Bernardini e Marco Cappato
(da Notizie radicali, 23 aprile 2008)