Confindustria Sondrio chiede a gran voce che le Istituzioni pubbliche riservino maggiore attenzione ai costi energetici sostenuti dalle imprese del territorio.
Con un prezzo del greggio che vola sempre più alto, l’incidenza del capitolo energia sui conti economici delle aziende sta progressivamente aumentando, a scapito della competitività di un sistema industriale già di per sé sfavorito da altri fattori penalizzanti come la carenza di infrastrutture. Se questo è il quadro di riferimento, Confindustria Sondrio ritiene che le azioni di sostegno messe in campo dagli attori istituzionali dovrebbero andare prima di tutto verso le imprese, supportando cioè i soggetti che ogni giorno si confrontano con il mercato e dal cui successo dipende in prima istanza lo sviluppo economico del territorio.
«E invece a che cosa assistiamo? Alla prossima pubblicazione di un bando da 1 milione di euro per interventi in ambito energetico, destinato in gran parte agli enti pubblici ed in misura minore alle persone fisiche. Noi industriali non crediamo che sia la strada giusta da percorrere». Questo il secco commento del Presidente di Confindustria Sondrio Corrado Fabi, riferito ad una iniziativa congiunta dell’Amministrazione provinciale e del BIM di cui è stata data notizia nei giorni scorsi.
«Il bando si concentra su tematiche interessanti e pienamente condivisibili come il risparmio energetico e gli investimenti nel fotovoltaico, ma perché concentrare le risorse nel settore pubblico? Penso che il territorio potrebbe beneficiare molto di più da azioni di sviluppo rivolte al mondo delle imprese, che danno lavoro e creano ricchezza» prosegue Fabi. «Come industriali, ci fa molto piacere che nel sistema pubblico locale stia maturando la consapevolezza di quanto la questione energetica sarà cruciale per il futuro della provincia di Sondrio. Tuttavia, se questi sono i risultati, riteniamo necessario correggere il tiro».
«Valtellina e Valchiavenna producono grandi quantità di energia da fonte rinnovabile, principalmente idroelettrica, e la gran parte di questa energia viene consumata al di fuori dei confini provinciali. Noi crediamo che un territorio che dà così tanto, abbia il diritto a contropartite più sostanziali. Sul fronte energetico ci devono essere maggiori benefici per gli attori produttivi del territorio, e quindi per le famiglie e per le imprese che a quelle famiglie danno lavoro. Auspichiamo quindi che la sensibilità al tema dell’energia, di cui cogliamo alcuni segnali importanti nel mondo delle istituzioni, si traduca in progetti a ricaduta più incisiva sul sistema economico locale. Le imprese non possono essere dimenticate, perché se perdono le imprese perde il territorio» conclude Fabi.
Unione Industriali della provincia di Sondrio