Cosa? Cosa? Dopo il dispiegarsi di fiumi d'inchiostro e di parole ad asserire che la passione in un rapporto è da perseguire, tener accesa e far rinascere, dopo che sono stati scritti manuali e si sono inventati corsi d'ogni genere affinché questo fuoco miri ad essere inestinguibile, ecco che si fa avanti qualcuno a dire che NO! la passione è da rifuggire, un sentimento violento che finisce col creare dipendenza assoluta nei confronti di colui al quale si rivolge e annientamento della personalità di chi ne è afflitto. Insomma, una febbre che divora, fa perdere la testa ossia il controllo di sé e rende la propria vita una discesa all'inferno.
È la bella attrice Carole Bouquet ad affermare ciò. A quarantotto anni, di cui venti passati in coppia con Gerard Depardieu, altro divo famoso quanto sanguigno, si dice refrattaria agli amori troppo passionali che prendono il posto della propria stessa vita e fanno dimenticare tutto e tutti, tranne l'oggetto di quella ossessione. Davvero da non augurare a nessuno!
Mah! Sarà... Però senza la passione non ci sarebbero state svolte vitali nelle vite un po' grigie di tanti individui, non brividi e sensazioni forti da ricordare per sempre e nemmeno certe sublimi storie d'amore, scaturite dalla penna di tanti scrittori che hanno fatto sognare intere generazioni. Se davvero l'amore è il motore del mondo, anche di questo d'oggi, apparentemente preso da tanti altri traguardi quali il denaro, il potere, il mito di una giovinezza inseguita a qualsiasi costo..., se veramente è un bene inestimabile, ma concesso in teoria a tutti, allora perché non augurare agli innamorati anche quel tanto di passione che fa sentire più vivi e concede l'impagabile impressione di esserci davvero?
E che si perda pure la testa! (Unico limite resta quello di non mozzarla a chi non è del gioco...). Ciao a tutti, silenziosi naviganti!
Frances Piper