Germano Sartelli è nato a Imola (BO) nel 1925, dove ha sempre vissuto e lavorato. I suoi esordi risalgono alla fine degli anni '50 e rivelano fin da subito una innata capacità nello scovare il senso del prodigio nelle cose, nelle più logore e insospettabili; sancendo una personalissima relazione tra consueto e desueto.
Caratteristica preponderante, nelle sue opere, è l'uso di materiali "anomali" attinti al mondo vegetale (in particolare terre, muffe, polveri, ragnatele, fieno, foglie) che con il trascorrere del tempo sono stati integrati con i metalli residuati della moderna siderurgia (oltre al ferro, di lamiere provenienti da bidoni usati per l'olio, il rame, piombo, lamiera e acciaio, ma anche cicche, sacchi, garze, plastiche e vetri). Nelle sculture e nelle carte di questi ultimi vent'anni è preminente l'avviluppo di segni e lacerazioni che danno adito a un linguaggio in via di definizione, a una personalissima tropologia che fa di Sartelli un instancabile sperimentatore delle forme e dei significati.
Recentemente la sua opera è di nuovo all'attenzione della critica e del mercato dopo le recenti partecipazioni alle mostre "Dadaismo e Dadaismi" del 1997 al Palazzo Forti di Verona, e nelle personali alla Galleria De Foscherari di Bologna del 2000 e 2004 e nella manifestazione "Rifiuto Riusato ad arte" organizzata nell'ottobre 2005 dalla Galleria Peccolo nella Val Sabbia in collaborazione con la Provincia di Brescia.
Le opere esposte a Livorno appartengono al lavoro da lui svolto in questi ultimi 15 anni.
La mostra è corredata da un catalogo Edizioni Peccolo contenente riproduzioni delle opere e uno scritto di Alberto Zanchetta.
inaugurazione: sabato 11 febbraio 2006 ore 18:30
periodo: dal 11 febbraio al 10 marzo 2006
tutti i giorni ore 10-13 / 16-20, festivi e lunedì mattina chiuso
ROBERTO PECCOLO
EDIZIONI E GALLERIA
piazza della Repubblica, 12
fax/tel. + 39 0586 88.85.09
I – 57123 LIVORNO (Italy)
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