Tutti i candidati UDC in provincia di Sondrio, impegnati sia nelle elezioni politiche che in quelle amministrative di Sondrio, si sono ritrovati venerdì 4 aprile per raccogliere gli ultimi dati, analizzare l’attuale situazione politica locale e nazionale e lanciarsi in questi ultimi sprazzi di campagna elettorale.
Una campagna difficile, caratterizzata dal monopolio delle due grandi forze politiche italiane entrambe impegnate – timorose di quanto potrebbe accadere – nella frenetica indicazione di un fantomatico “voto utile”. Ma utile per chi? Non certo per gli italiani, che hanno la necessità di certezze che vanno ben oltre la matematica: certezze di democrazia. A partire dalla reintroduzione delle preferenze per la scelta dei propri candidati, oltre naturalmente alla completa rivisitazione, anzi rifacimento, dell’attuale legge elettorale, da tutti riconosciuta come “cancro” dell’attuale sistema politico italiano.
Presenti due big del partito: Mario Scotti – Assessore regionale – e Luigi Baruffi – segretario politico regionale UDC – entrambi candidati per un seggio alla Camera dei Deputati.
Con loro i candidati locali Michele Aili, Salvo Fede, Paolo Arrigoni (Camera) e Valter Sterlocchi (Senato), oltre naturalmente il candidato sindaco di Sondrio Aldo Sosio e tutta la sua squadra di aspiranti consiglieri al completo.
Luigi Baruffi si è subito detto molto soddisfatto della situazione venutasi a creare a favore dell’UDC. C’è un ottimo clima, come mai prima, e ci aspettiamo un risultato importante dalle urne. La “Costituente di centro” è già nata dai fatti, più che dalla politica: il Centro è già nato, superando di fatto la classica definizione di centrodestra e centrosinistra. Con il richiamo al “voto utile” cercano di imbavagliare l’elettorato. La realtà è che nel prossimo Parlamento sederanno solo cinque forze politiche: la destra di Berlusconi, il Centro di Casini, la sinistra di Veltroni, e, più ai margini, la deriva a destra della Lega di Bossi e la deriva a sinistra dell’Arcobaleno di Bertinotti. Gli effetti saranno innanzitutto due: la chiarezza, perché emergeranno le distinzioni e le differenze, e la coerenza, perché i cittadini potranno constatare chi non si è voluto vendere. L’UDC è divenuto anche per questo punto di riferimento del mondo giovanile, proveniente anche dalla ex Margherita e dalla ex Forza Italia, ma soprattutto dall’universo cattolico. Quest’ultimo ha lanciato nuovi segnali di disponibilità come mai prima. Sul tema locale, Baruffi ha preso atto dello stato di incertezza e confusione che contraddistingue il caso Sondrio: troppi candidati sindaci e troppe liste. Ma noi saremo presenti con le nostre principali caratteristiche: coerenza e serietà delle proposte in particolare, che ormai sono diventate radici ben solide del nostro impegno nelle istituzioni.
Mario Scotti si è particolarmente soffermato sul significato di partecipare a queste elezioni non tanto per spirito di “servizio”, quanto per portare la nostra “testimonianza” di uomini e donne impegnati per affermare i valori umani e sociali, richiamando in particolare la grande attenzione da e verso il mondo cattolico. Tornare all’espressione della preferenza è uno dei principali temi che interessano l’UDC, riformando l’attuale pessima legge guardando ad esempi come quello tedesco, con uno sbarramento al 5%. Uomini e donne UDC, candidati per Camera, Senato e Amministrazioni locali hanno un solo comune interesse, quello per il proprio Paese, coscienti che rappresentano un partito con alti valori e ideali. Il simbolo UDC per questo Paese rappresenta a sua volta una storia, una tradizione e un modo di fare politica che lo caratterizzano distintamente, soprattutto per quanto riguarda lo stare vicino alla gente, e tutto ciò non è stato sacrificato per qualche deputato o senatore in più. Scotti chiede agli elettori il consenso per realizzare ora il progetto di partito dei moderati, per rappresentare tutti coloro che intendono riequilibrare questa politica muscolare. Cinque i principali filoni tematici su cui l’UDC impegna i propri candidati. 1) lo sviluppo del Paese, per non distribuire agli italiani solo miseria e povertà; 2) la famiglia, da sostenere con una adeguata politica fiscale che individui nuove appropriate risorse finanziarie; 3) il lavoro, che premi il merito, senza tassare gli straordinari, e non mortifichi i lavoratori; 4) l’impresa, in Lombardia vi è il 92% di piccole e medie imprese, dobbiamo farle divenire competitive fornendo loro gli strumenti anche per abbattere i costi; 5) l’energia, tornare al nucleare affinché l’Italia non rischi di fermarsi e si possa sviluppare. Su Sondrio, Scotti ha rimarcato che non vi erano le condizioni per allearsi con alcuno. L’UDC, anche in questo caso, ha comunque applicato il vero federalismo lasciando prendere le decisioni ritenute più giuste ed opportune alla dirigenza locale del partito.
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Unione di Centro della provincia di Sondrio