Vi segnalo questo spettacolo, tratto dall’omonimo film. (g.r.)
Fondazione Teatro Piemonte Europa,
Festival delle Colline Torinesi, Egumteatro
con il contributo della Regione Toscana - Settore Spettacolo
presentano
a Milano, Teatro Out Off, 25 > 30 marzo 2008
UN ANNO CON 13 LUNE
di Rainer Werner Fassbinder
un progetto di Michele Di Mauro e di Egumteatro
con Michele Di Mauro, Gisella Bein, Maria Eugenia D'Aquino, Tatiana Lepore, Simona Nasi, Pasquale Buonarota, Massimo Giovara, Riccardo Lombardo
Regia Annalisa Bianco e Virginio Libert
Costumi Horacio de Figueiredo
Suono Otto Rankerlott
In ogni secolo gli anni con tredici lune sono sei. Sono anni che suscitano profondissime crisi nei tipi emotivi. Il 1978 è stato uno anno con tredici lune. Ed è proprio l'anno in cui si svolgono a Francoforte gli ultimi cinque giorni di vita di un transessuale, Elwin Weishaupt, divenuto Elvira in seguito a un'operazione fatta a Casablanca.
Abbandonato da bambino in un orfanotrofio, perché illegittimo, Elwin da adulto era diventato macellaio nel mattatoio di Francoforte, si era sposato, aveva avuto una figlia. Questa è la sua famiglia che non abbandonerà mai affettivamente, anche dopo l'operazione di Casablanca.
L'uomo per il quale ha subito l'operazione è Anton Saitz, un ebreo, sopravvissuto ai lager e divenuto potente con la speculazione edilizia e con la prostituzione organizzata. Ora Saitz è lontano e non pensa più all'amica. L'unico conforto di Elvira è una prostituta, Zora la rossa.
Seguendo i pressanti consigli della sua ex sposa, Irene, Elwin-Elvira si mette sulle tracce di Saitz, lo incontra e ne subisce il cocente disprezzo.
Ad Elvira rimane solo Zora. Vorrebbe ritornare a vivere nella sua famiglia, con la sposa Irene e con la figlia. Ma ormai è troppo tardi. Si sente un respinto da tutti. Solo la morte non può opporgli un rifiuto... e termina la sua vita col suicidio.
È uno spettacolo che riesce a mettere in scena temi dolorosi e scabrosi senza scivolare mai né nel sentimentalismo, né nei toni dell’agitprop e, cosa assai pregevole in tempi chiassosi e cialtroneschi, senza scadere neppure per un momento nella banalità di una facile volgarità. C’è solo un’intensa richiesta d’amore e di umana vicinanza nel protagonista, mirabilmente interpretato da Michele Di Mauro, pagliaccio triste che invano prova a riempire la “terra desolata” della propria esistenza, dove, reietto senza via di scampo, non trova requie, neppure nell’ottundimento dell’alcool. È in nome di questo suo bisogno di “prossimo” che egli si sottopone a Casablanca a un’operazione che ne modifica il sesso; ma neppure cambiando il proprio ruolo di marito e di padre di famiglia egli riesce a trovare un terreno meno friabile su cui porre i suoi passi incerti, perché l’uomo per cui da Erwin s’è fatto Elvira ne disprezza e schernisce la scelta. Nato illegittimo, egli non trova né legittimazione né stabilità in nessun luogo, per quanti sforzi faccia: che cerchi rifugio fra le braccia di una prostituta, che si venda per mantenere l’amante che lo disprezza, che tenti disperatamente di tornare in seno alla propria famiglia. È un uomo allo sbando, di una fragilità patologica, incapace di accettare la propria condizione anomala, un uomo che resta privo di punti di riferimento in un mondo che conosce tutte le varietà (e le perversioni) del sesso, ma che non è più capace d’affetto e di solidarietà, e indifferente e impietoso spinge questo disperato derelitto al suicidio.
Gabriella Rovagnati
«Uno spettacolo lucido e doloroso che ricalca con cura sensitiva l’originale in un dramma dove – accanto all’ansia vitale di uno straordinario Michele Di Mauro – i testimoni si succedono come visioni, in un vortice che spesso evita volutamente di personalizzarli».
Franco Quadri – La Repubblica
«…un lancinante viaggio nel dolore umano… la strepitosa interpretazione di Michele Di Mauro traduce ogni piega segreta del personaggio in una fisicità incontenibile, impressionante: gli bastano pochi gesti grevi, impacciati, le dita tozze con le unghie dipinte, la bocca aperta in un urlo silenzioso per evocare devastanti abissi interiori».
Renato Palazzi – Il Sole 24 Ore
«La storia di Elvira/erwin, che trova in Michele Di Mauro un interprete di rara sensibilità e di straziante identificazione…».
Maria Grazia Gregori – L’Unità
«…si ha la sensazione di precipitare nell’inferno dell’amore negato, oltre il quale non possono esserci che disperazione e morte… uno strepitoso Michele Di Mauro offre una bellissima, sconvolgente maschera interpretativa».
Osvaldo Guerrieri – La Stampa
Botteghino aperto il sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16; domenica dalle 15:30
Prevendita: Ticketone – info 02 392261; www.ticketone.it - www.happyticket.it
Biglietti: 16 Euro - prevendita e prenotazione 1,50 /1,00 Euro
Riduzioni: 30% under 25; 50% over 60 (Convenzione con il Comune di Milano)