Da oggi siamo più vicini ad una potenziale cura del morbo di Parkinson grazie alla ricerca con le cellule staminali embrionali. I ricercatori del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York hanno annunciato in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Medicine, di essere riusciti a creare cellule staminali personalizzate attraverso la clonazione terapeutica di embrioni per curare la terribile malattia neurodegenerativa nei topi. Trasformate in neuroni e trapiantate nel cervello, queste cellule migliorano il quadro della malattia, oggi incurabile, senza problemi di rigetto.
Pur essendo ancora lontani dall'applicazione sull'uomo di questa tecnica, lo studio Usa dimostra ancora una volta l'importanza di lasciare agli scienziati libertà di azione. Che la cura arrivi dalle cellule staminali adulte, embrionali o pluripotenti, l'obiettivo delle istituzioni deve essere quello di giungere al più presto a sconfiggere le sofferenze che affliggono i propri cittadini. È profondamente ingiusto e crudele che anche un solo giorno verso questo traguardo sia perso per le convinzioni religiose di alcuni, seppur legittime.
In Italia, oltre che da livelli risibili di finanziamento, la ricerca scientifica continua ad essere afflitta da un perenne scontro elettorale e mediatico. Spesso ci si dimentica che dietro a tutto questo vi sono malati veri, sofferenze reali, oggi ancora senza risposta. Se riconfermata in Parlamento, lotterò con tutte le mie forze affinché le istituzioni cessino di lacerarsi dinnanzi alla falsa scelta fra laici e cattolici, e affrontino la questione per quella che è: non lasciare che gli embrioni crioconservati siano distrutti, ma che siano utilizzati per dare nuove speranze a chi oggi non ne ha.
Fra il potenziale sviluppo dell'embrione in essere umano e la speranza di una vita non sofferente di chi oggi è malato, io scelgo quest'ultima.
Donatella Poretti
parlamentare radicale della Rosa nel Pugno,
candidata al Senato (Puglia) per il Partito Democratico