In questi giorni, insieme al Gruppo EveryOne, ci siamo mobilitati affinché le autorità olandesi riconoscessero lo status di rifugiato a Mehdi Kazemi, il ragazzo gay di 21 anni che nelle prossime ore rischia di essere rimpatriato in Iran, via Gran Bretagna, dove lo attende la pena di morte perché gay.
A nulla sono valse le iniziative promosse in Italia, Spagna, Inghilterra e Olanda volte a sensibilizzare le autorità olandesi riguardo la vicenda umana del ragazzo iraniano. Il Parlamento Europeo, grazie al lavoro straordinario della delegazione radicale, si sta muovendo in queste ore su diversi fronti per scongiurare il peggio. I principali quotidiani europei, inclusi quelli olandesi e inglesi, hanno trattato la vicenda con grande attenzione; la BBC e la CNN hanno documentato con servizi speciali la questione nella speranza di un esito positivo.
La ragione per la quale è stata respinta dall'Olanda la richiesta di asilo di Mehdi Kazemi, è determinata dal fatto che la richiesta era già stata presentata in Gran Bretagna dove era stata respinta; in base al Trattato di Dublino non è possibile ripresentare la stessa richiesta in un altro paese dell'Unione Europea se nel primo è stata già respinta. Mehdi era scappato dalla Gran Bretagna proprio perché tale rifiuto imponeva la sua deportazione in Iran dove lo attende la morte certa perché accusato di sodomia.
Le autorità inglesi hanno quasi sempre respinto le richieste di riconoscimento di status di rifugiato alle persone gay che lo richiedono perché, dicono, le stesse non lo possono dimostrare. Insomma, ecco come un paese democratico fa prevalere la burocrazia sui diritti umani, in palese violazione della Direttiva dell'Unione Europea 2004/83/Ce che impone agli Stati membri la protezione internazionale per i casi simili a quelli di Mehdi.
Sergio Rovasio
Segretario Associazione radicale Certi Diritti
(da Notizie radicali, 12 marzo 2008)