Il 5 aprile prossimo daremo luogo a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, al convegno più rivoluzionario per la cultura delle origini dell’Europa (nominato nel titolo).
Non sono passati due anni da quando ci siamo incontrati Claudio ed io nel nome di Giovanni Semerano. Lo ringrazio e con lui ringrazio Tellusfolio dell’attenzione e dell’ampio spazio datomi che mi portano ora ad accarezzare il mio sogno. Ci voleva il suo spirito anarchico e l’ascolto di un giornale libero per non farmi sentire solo e per far germinare il seme interrato con Semerano. L’ordine rigido ossificato dell’Accademia sembra aver dimenticato che l’accademico è un ricercatore della verità. Perciò Semerano amava chiamarsi «accademico di nulla accademia», che possiamo tradurre con “ricercatore della verità non inquadrato”.
La verità non è solo un punto di vista, un’idea come un’altra. Se un detective credesse a questo non arriverebbe a nulla perché lascerebbe cadere le braccia prima del risultato. Momentaneamente, la verità può essere un punto di vista e può accadere che tutti gli altri si oppongano all’idea vera di uno solo. Questo perché l’ideologia –di cui scriveva Karl Mannheim in Ideologia ed utopia– può portare tutti –dico tutti– fuori strada col pensiero (e con ciò riconosco validità al seme anarchico).
Il nome ‘Monte de Antares e colo Maledicto’ indicava il centro della mia città quando era ancora divisa dal colle in due paesi Zeneda e Serravalle, nel 1435. Otto anni fa mi sono preso la briga di spiegare come mai il nome della stella lontana 500 anni luce dal sole fosse anche il nome dell’odierno monte Altare. E sono arrivato a concludere che il dialettale Zeneda è il sumero ZEN E DA, ‘vicino alla festa’. La stessa festa che si legge in citizen, cittadino in inglese, scritto KI TI ZEN ‘festa della vita sulla Terra’.
Sarà un convegno, cioè anche altri attesteranno che le origini perdute della cultura occidentale stanno in Oriente.
Introdurrà Vittorio Semerano che sarà presente con la sorella Maria Sandra ad onorare il padre, con il suo fan da sempre Romano Romanoli.
Riapriremo l’etimo come E TI MU, in sumero ‘casa della vita del nome eterno’, che non sarà più una casa di tolleranza ma l’attestazione complessa del vero.
Carlo Forin