Non andiamo troppo in là con la fantasia sto parlando solo di lui come piccolo spettatore di teatro.
Lussemburgo, 24 febbraio 2008
In lingua tedesca presso il GRAND THEATRE
“Die Zauberflaute” musiche di Mozart
Scenografia: al centro del palco un grandissimo letto sbilenco sulla quale si dipanava la trama dell’intera storia, personaggi che sbucavano da sotto, di lato, da dietro e dall’alto, un po’ cantavano, un po’ discorrevano e un po’ interagivano con i bimbi...
Alle spalle la notte... con una grandissima luna (dalla quale Lorenzo ne è terribilmente attratto) e il luccichio di moltissime stelle. A fianco l’orchestra che eseguiva musiche di Mozart.
Lo osservo di sottecchi mentre rapito vive la magia della favola in un contesto a lui tutto nuovo.
Ho percorso velocemente a ritroso il tempo fino ad arrivare ai miei suoi attuali 6 anni e non ho fatto nemmeno fatica nel catturarli... i miei ricordi lambiscono terre fino ai 3 o 4 anni di età.
Quanto è stato importante un giocattolo, un bacio una carezza uno sguardo di mia madre o mio padre, quanto è stato importante il primo giorno di scuola...
Tutte le esperienze fatte fin dalla fanciullezza ce le portiamo dentro tutta una vita e faranno di noi gli uomini, le donne che saremo domani.
Ecco, il nostro compito di genitori diviene importante e di grande responsabilità nel porre loro una vasta scelta di opportunità, possibilmente senza influenzarli... sarano poi loro a farci capire cosa amano e quindi quale direzione prendere, ma nulla dev’essere escluso e questo non è semplice... non è semplice essere equanimi senza quindi farsi influenzare dalle proprie inclinazioni.
Ma ecco, una sua risata argentina mi riporta al presente...
Gli occhi grandi quasi a voler fortemente custodire ogni piccolo dettaglio di questo momento nella preziosa scatola delle memorie... un giorno, quando sarà grande, potrà tornare utile nei momenti “difficili”, estrarre il buon ricordo come coniglio dal cilindro e regalare o regalarsi, sorrisi e stupore come antidoto ai malumori e preoccupazioni che immancabilmente arriveranno... ohhh se arriveranno!!!...
Ora la sua testolina è appoggiata alla mia spalla... e in men che non si dica me lo ritrovo sulle ginocchia...
Ricordo quanto poteva essere confortevole e rassicurante il contatto fisico con mia madre o mio padre, in quel modo avrei potuto affrontare qualsiasi cosa... anche i cattivi...
Le luci si accendono e la gente sciama verso l’uscita, la favola è finita.
«Lorenzo ti è piaciuto?»
«Sì mamma, quando veniamo a vedere un’altra storia?»
Come le prime due stelle
che curiose e coraggiose
si affacciano al crepuscolo turchino,
cosi’ sono i tuoi occhi
mio dolce bambino.
Savina Martinucci