C.I.D. Circolo Musicale Sondrio
47ª Stagione Concertistica 2007 - 2008
Domenica 9 marzo 2008, ore 21
Sondrio, Chiesa Collegiata dei ss. Gervasio e Protasio
evento offerto dal CREDITO VALTELLINESE
nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della fondazione della Banca
“Musica sacra per la Quaresima”
Orchestra e Coro del
Teatro Olimpico di Vicenza
Annamaria Di Filippo soprano
Victoria Lyamina contralto
Dario Bono tenore
Giuseppe Nicodemo basso
Giovanni Battista Mazza direttore
Comune di Sondrio Assessorato alla Cultura
Provincia di Sondrio Assessorato alla Cultura
Comunità montana Valtellina di Sondrio
Assessorato alla Cultura
Con il patrocinio di
Fondazione Cariplo
Ingresso libero
Messa da requiem
Nel luglio del 1791 uno sconosciuto messaggero recapitò a Mozart una lettera in cui un anonimo committente gli chiedeva se fosse disposto a scrivere una Messa da Requiem. Mozart accettò la proposta e l’impegno creativo lo assorbì, sin dall’inizio, con grande intensità, come racconta Friederich Rochlitz nel suo libro di aneddoti mozartiani raccolti in gran parte dalla bocca di Constanze, la vedova di Mozart, e pubblicati nel 1798: «Cominciò subito a comporre; la sua passione cresceva ad ogni battuta. Lavorava giorno e notte. Il suo organismo non poteva sopportare lo sforzo: parecchie volte svenne sulla partitura. Ogni esortazione alla moderazione cadeva nel vuoto. Qualche giorno dopo sua moglie riuscì a convincerlo a fare un giro in carrozza fino al Prater. Se ne stette sempre seduto in silenzio, perso nei propri pensieri. Alla fine non lo negò più: era convinto di scrivere la musica per il proprio funerale. Non si riusciva a dissuaderlo da questa idea, quindi lavorava come Raffaello alla sua Trasfigurazione, con la sensazione dell’avvicinarsi della morte... Parlava anche degli strani pensieri a proposito della curiosa apparizione e della commissione di quell’uomo misterioso. Se qualcuno cercava di farlo ragionare diversamente, egli si zittiva, ma senza che si fosse convinto».
La composizione non fu portata a termine e sulla misteriosa vicenda del Requiem fiorì un’abbondante letteratura. La vera storia fu messa in luce solo nel 1964 con la scoperta di un documento, un lungo racconto, redatto da un certo Anton Herzog, che descrive il personaggio del committente, il conte Franz von Walsegg, come un melomane che amava ordinare composizioni ai musicisti dell’epoca e poi le eseguiva a casa sua, divertendosi a lasciar credere che fossero opera sua.
Nel febbraio del 1791 la moglie del conte, a soli vent’anni, morì ed è proprio per lei che il conte commissionò a Mozart la Messa da Requiem. Ma Mozart non riuscì a completarla: morì il 5 dicembre del 1791. Le varie parti della Messa erano giunte al seguente stadio di elaborazione: Requiem e Kyrie completi di parti vocali e orchestrazione; Dies irae, Domine Jesu e Hostias annotati nella linea del canto con basso numerato e alcuni appunti per la strumentazione; Lacrimosa completo sino all’ottava battuta. Mancavano completamente il Sanctus, il Benedictus e l’Aguns Dei.
A comporli fu l’ultimo allievo di Mozart, Franz Xaver Sussmayr. Questi, inoltre, utilizzò per l’ultimo brano, Lux aeterna, le sezioni del Requiem e del Kyrie, completò la strumentazione mancante e diede tutto a Constanze perché lo consegnasse al committente.
Il grado di autenticità del lavoro nel suo complesso rimane, così, di difficile decifrazione perché non si conosce esattamente in che misura Sussmayr abbia potuto avvalersi, oltre che del manoscritto, di altri appunti di Mozart o anche del ricordo di qualche pagina non scritta che il compositore poteva avergli suonato direttamente. Il Requiem possiede, comunque, una sua fisionomia sia dal punto di vista stilistico che da quello espressivo.
Le parti solistiche si organizzano in forme libere e confluiscono nelle parti corali con una spontaneità sconosciuta alle messe precedenti. Da un punto di vista espressivo il Requiem è l’espressione di quell’anelito verso il soprannaturale che aveva caratterizzato il Flauto magico, e il punto d’arrivo di una concezione della morte maturata in Mozart sin dai tempi del Don Giovanni ed espressa chiaramente nella celebre lettera al padre del 4 aprile 1787: «Siccome la morte, presa in sé, è il vero scopo della nostra vita, da un paio d’anni ho fatto tale conoscenza con questa vera ed ottima amica dell’uomo che la sua immagine non ha più nulla di spaventoso per me, ma qualche cosa di tranquillizzante e di consolante».
Forse è per questo che, paradossalmente, il Requiem di Mozart non ha nulla di funebre. Eppure è musica straordinariamente religiosa. È l’uomo di fronte al Destino. Senza negare un grammo del dolore della vita. È morte e resurrezione insieme.
Requiem
in re minore per soli coro e orchestra KV 626
Introitus - Requiem
Kyrie
Sequentia - Dies Irae, Tuba Mirum, Rex Tremendae, Recordare, Confutatis, Lacrimosa
Offertori um - Domine Jesu, Hostias
Sanctus
Benedictus
Agnus Dei
Comunio - Lux Aaeterna
Annamaria Di Filippo. Diplomata in pianoforte e canto, inizia l’attività concertistica in ambito Barocco e successivamente lirico. Si esibisce nelle stagioni liriche dei teatri “Arena di Verona”, “Ponchielli” di Cremona, “Grande” di Brescia, “La Fenice” di Venezia. Collabora con l’Orchestra della Univestity School di Londra e con l’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza.
Victoria Lyamina. Nasce a Mosca, dove si diploma in canto lirico all’Accademia musicale Gnesin. Si esibisce come solista del Teatro Helikon Opera e alla Filarmonica di Mosca dove collabora con direttori quali Alexander Vedernikov, Veronica Dudarova, Pavel Sorokin, Vladimir Ponkin e Yuri Evtuschenko.
Dario Bono. Si diploma in canto lirico al Conservatorio “L. Marenzio” di Brescia sotto la guida del M° Ida Bormida e si perfeziona con il tenore Franco Ghitti ed il compositore Matteo Falloni. Il suo repertorio include la musica sacra (Handel, Rossini, Mozart, Dvorak), quella da camera e quella operistica del ‘700 e inizio ‘800.
Giuseppe Nicodemo. Diplomato in canto al Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellino, si perfeziona nel repertorio rossiniano e debutta nei maggiori teatri italiani e internazionali. Interpreta il Don Giovanni di W.A. Mozart in diretta su RAI 2 e molti altri ruoli in opere di Verdi, Donizetti, Bellini, Rossini. Lo attende il debutto alla Scala di Milano.
I Polifonici Vicentini. Collaborano con l’Orchestra del Teatro Olimpico in occasione di produzioni per coro e orchestra. Nati nel 1980, si sono accostati nel tempo ai più diversi generi musicali: dalla polifonia antica fino agli autori contemporanei. Oltre all’attività che li vede impegnati nella loro città svolgono una propria attività concertistica che li porta spesso a collaborare anche con altre formazioni strumentali italiane. Sono diretti, fin dalla loro costituzione, dal maestro Pierluigi Comparin.
Giovanni Battista Mazza (foto). Si forma presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano: organo, pianoforte, composizione e direzione d’orchestra. Frequenta vari corsi di perfezionamento. Svolge intensa attività concertistica, come organista prima (è del 1986 il primo premio al concorso internazionale “Giovani organisti d’Europa” di Pisa) e come direttore d’orchestra poi. In tale veste collabora con Fondazione Arena di Verona, Accademia del Teatro alla Scala, Orchestra Milano Classica, Accademia Filarmonica Romana, Teatro Comunale di Ferrara, Orchestra Sinfonica di Sanremo, e partecipa a festival e rassegne in vari Paesi europei. In ambito operistico il debutto avviene con Bohème, al Teatro dell’Opera di Dniepropetrovsk (Ucraina). Numerose le prime esecuzioni assolute di brani contemporanei, spesso dedicati a lui. Registra per la Radiotelevisione della Svizzera Italiana, per la Radio Nazionale Bulgara e per la RAI. La discografia è principalmente dedicata a Bach e ai contemporanei italiani. Particolare interesse è riservato al repertorio sinfonico italiano poco frequentato. A cento anni dalla composizione propone, a Ferrara, alcuni inediti di Ottorino Respighi. Trascrive e ripropone musiche del compositore Aldo Finzi. Insegna organo e composizione organistica presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.
Orchestra del Teatro Olimpico. Nata nel 1990, riunisce alcuni tra i migliori musicisti della città e del Veneto. L’intento è di strutturare un organico riconoscibile con Vicenza, punto di attrazione delle potenzialità artistiche di maggior valore espresse dalla città. Da questo, la scelta del riferimento al Teatro Olimpico, monumento simbolo di Vicenza, tempio dell’arte da cinque secoli e capolavoro unico al mondo, che fa della piccola città Veneta una meta culturale a livello internazionale, e che le vale il titolo di “Patrimonio UNESCO dell’umanità”. L’appuntamento principale dell’Orchestra è la rassegna sinfonica “Il Suono dell’Olimpico”, dove sono invitati direttori e solisti di caratura internazionale.
Proprio grazie a queste collaborazioni di altissimo livello, l’ensemble ha avuto una notevole crescita artistica, che si accompagna ad una maggiore e più qualificata attività. Ha al suo attivo una serie di importanti collaborazioni con direttori quali Peter Maag, Massimo De Bernart, Umberto Benedetti Michelangeli, Marc Andreae, Donato Renzetti, Daniel Lipton, Giancarlo De Lorenzo, André Bernard e con solisti come Alexander Lonquich, Benedetto Lupo, Joaquin Achucarro, Maria Tipo, Antonio Ballista, José Carreras, Cecilia Gasdia, Renato Bruson, Claudio Desderi, Mario Brunello, Jean Guillou, Narciso Yepes, Jean-Marc Luisada, Milan Turkovic, Enrico Bronzi, Hansjorg Schellenberger, Giuliano Carmignola, Mario Ancilotti, Hisako Kawamura. Eseguendo musiche del nostro tempo, significativi e prestigiosi sono stati gli incontri con Astor Piazzolla, Enrico Rava, Ralph Towner e Lee Konitz. In Francia ha partecipato al Festival del Cinema di Annecy ed al Festival di Avignone.
Ha eseguito l’integrale delle sinfonie di Beethoven ed ha realizzato concerti con il baritono R. Bruson a Mantova e Milano, e con il soprano Cecilia Gasdia al Teatro dell’Opera di Roma. Sua è la prima esecuzione in tempi moderni della cantata “L’Oracolo del Vaticano” di Baldassarre Galuppi, su testo di Carlo Goldoni. Ha effettuato registrazioni per la Radio e la Televisione italiana. Importanti sono da ricordare le collaborazioni con Bassano Opera Festival nelle produzioni di Elisir d’amore, Aida, Oberto Conte di S. Bonifacio, Il filosofo di campagna e con il Teatro Borgatti di Cento per la produzione di Falstaff di G. Verdi e di Così fan tutte di W.A. Mozart. Ha eseguito le musiche di scena per: Proserpina di C. Eberwein, su testo di Goethe, Edipo a Colono di F. Mendelssohn su testo di Sofocle, nel 2000, Medea di Yiri Benda su testo di F. Friedrich Wilhelm Gotter, nel 2001, e Arianna a Nasso di Y. Benda con Rossella Falk con la regia di Alberto Terrani nel 2002. L’Orchestra del Teatro Olimpico partecipa regolarmente ai più importanti Festival e svolge tournée in Francia, Germania, Spagna, Grecia, Norvegia e Finlandia.
L’uscita dai confini nazionali ha dato notevole impulso alla sua notorietà nel mondo musicale internazionale. Nell’ottobre 2005 è stata invitata a partecipare alla rassegna “Masterpieces of expression in sound”, presso il Barge Music di Brooklyn e, nel marzo 2006 ha debuttato alla prestigiosa sede concertistica “Carnegie Hall” con un programma mozartiano.
CID Circolo Musicale di Sondrio