L’iniziativa “Non tacere la violenza” che si terrà a Sondrio nella giornata del centenario 8 marzo è frutto di un percorso di sensibilizzazione iniziato il 9 dicembre 2007 in un piccolo presidio a Morbegno, nato per dare voce al tema della violenza sulle donne e per presentare la lettera aperta al Presidente della Provincia di Sondrio.
La giornata si pone come momento di incontro tra donne e uomini per una riflessione comune sul tema, anche attraverso una ricognizione di risposte presenti nel nostro territorio, accompagnato da un momento visibile in piazza per riportare all'attenzione pubblica l'appello lanciato al Presidente della Provincia.
L'iniziativa “Non tacere la violenza” è promossa da Agenzia per la pace, ANPI, ANTEAS, Arcobaleno, ARCI Demos, ARCI Sondrio, AUSER, CGIL-CISL-UIL, Cittadini/e per Sondrio città aperta, Collegio delle Ostetriche della provincia di Sondrio, ISSReC, Il Mondo, Movimento donne Usciamo dal silenzio, Scuola e Diritti, RdB,WWF Valtellina e Valchiavenna.
Marina Pensa
Note sul percorso di una lettera
Viene presentata per la prima volta pubblicamente durante il presidio del 9 dicembre a Morbegno e inizia la raccolta firme che si concluderà l’otto marzo.
La lettera è inviata a tutti i comuni e alle comunità montane affinché, con una delibera, sostengano l’appello lanciato. Per conoscenza la lettera è inviata al Prefetto, al Direttore dipartimento A.S.S.I. dell'Asl/SO, ai Direttori dei Distretti socio-sanitari Asl/SO, ai rispettivi responsabili nei servizi sociali e ai Presidenti dei Comitati esecutivi dei “Piani di Zona”.
Le informazioni relative al percorso vengono comunicate alla stampa.
Ad oggi la lettera raccoglie:
- 600 firme individuali;
- le adesioni di movimenti, di associazioni e di organizzazioni sindacali che partecipano all’iniziativa “Non tacere la violenza”;
- le adesioni istituzionali dei Comuni di Berbenno, Cosio Valtellino, Gerola Alta, Montagna in Valtellina, Morbegno, Piateda, Tirano, Valdisotto.
Sappiamo della discussione apertasi nei comuni di Ardenno, Bianzone, Talamona e Villa di Tirano che, ci auguriamo, si traduca in delibera.
Così come speriamo che altri comuni si muovano per portare la discussione anche nelle Comunità montane.
Il Presidente della Provincia non risponde alla lettera e cita, con una comunicazione, la presenza della lettera nell’ultimo Consiglio provinciale del 2007.