L'atleta non correrà... ma sono le Olimpiadi che ne escono mutilate. Le anime di coloro che hanno così decretato hanno bisogno di protesi e il mondo continua a fare scempio delle intelligenze e delle sensibilità e ad abbattere valori. Non so trovare altro termine: è vergognoso, nient'altro che vergognoso emettere un simile verdetto. L'uomo è sceso davvero al di sotto del livello di scempiaggine consentito. Ma, in nome del cielo, quanti magnifici giovani uomini come Pistorius ci sono sulla faccia della terra? Quanti atleti del suo calibro? La grandezza di un essere umano è contenuta nel suo animo e non nelle sue gambe, né in nessun'altra parte del corpo. Quel ragazzo è rimasto senza gambe, inerme e impotente. Ha perso tutto quanto potesse concedergli una vita normale e avrebbe dovuto vivere una vita fatta di piattume e di immobilità abbrutente o quanto meno scoraggiante e, invece, che fa? S'inventa una forza, una determinazione, un coraggio e un miracolo che è meraviglia e grandezza assolutamente eccelse, ineguagliabili e magnifiche.
Il mondo dovrebbe inchinarsi a tanta grandezza; le nazioni dovrebbero fare la fila, per chiedergli l'onore della partecipazione alle Olimpiadi, perché Pistorius è un simbolo, è le Olimpiadi (se le Olimpiadi sono ancora ciò che dovrebbero: lo spirito sano del mondo, la spina dorsale della gioventù pulita e dei valori incorrotti che reggono ancora la traballante umanità). La fiaccola significa molte cose, ma mi chiedo cosa voglia dire per coloro che hanno escluso un grande atleta come Pistorius dalle Olimpiadi. Mi piacerebbe che, per mezz'ora almeno, si trovassero senza entrambe le gambe e che provassero il “privilegio” di quelle due protesi. Mi piacerebbe vederli cadere ripetutamente e strisciare, annaspando, in cerca di equilibrio, per vederli rialzare, con un barlume di intuizione finalmente. Capirebbero, allora, sicuramente, quale caparbia forza di volontà, quali e quante estenuanti esercitazioni e quale grandezza d'animo si celi dietro i risultati di quel grande atleta. Non si è mai sentito che perdere le gambe sia un “vantaggio” (né che le protesi facciano di un uomo senza gambe un atleta)! La grandezza è tale, quando viene dallo spirito indomito di chi è nato grande (tanto più grande quanto sfavorito dalla sorte, che ha deciso per lui e contro di lui una vita da mezzo uomo- che lui rigetta e capovolge a tal punto da risultare una minaccia per coloro che dalla sorte hanno avuto tutto). Avere per gambe due monconi, da avvolgere in fasce e trasformare in appoggi perfetti, ignorando i bruciori, i pruriti, i fastidi e il dolore è eroismo (non “vantaggio”)! Riuscire a correre come se sulle protesi ci fossero due piedi sani, forti e normali (quando invece ci sono due monconi di carne morbida che fanno male) è un miracolo che solo un grande può compiere! E la gente cosa fa? Lo paragona ai saltimbanchi scimmiottatori che corrono, appoggiando le scarpe sulle finte protesi: è davvero troppo!!! Il mondo è pieno di gente che ha due gambe, due piedi, salute, avvenenza e ogni agio e si riduce in larva umana, preda delle depressioni e/o di ogni genere di abitudini riprovevoli e debosciate. Le creature come Pistorius sono cime cui l'umanità deve la sua sopravvivenza, fenomeni magnifici che andrebbero coltivati come talee dal valore inenarrabile, bandiere viventi da esporre il più in alto possibile (perché tutti i giovani del pianeta lo prendano ad esempio).
Le Olimpiadi dovrebbero essere onorate di includerlo tra gli atleti! Non ha le gambe e vuole competere con coloro che di gambe ne hanno due (complete di piedi)? Sia benvenuto! E, se è così grande da trasformare la sua mutilazione in vantaggio, ben venga! E che vinca pure le Olimpiadi, se sopporterà il dolore dei suoi monconi e non perderà l'equilibrio lungo tutto il tragitto, perché nessuno ne è più degno di lui! Svegliati, mondo, e smetti di abbattere valori, come un bracconiere demente e autolesivo...
Bruna Spagnuolo