Uno degli eventi di maggiore spessore in Valchiavenna, è stata la recente presentazione del film documentario di Nicola Falcinella Il giorno della Bagüta. Il regista, attivo da tempo come critico cinematografico free-lance, giramondo per le capitali del cinema, siano esse Berlino o Locarno o Cannes, fino ai più minuscoli festival nei Balcani, ha prodotto un documentario che è insieme documento di antropologia, storia filmata che diventa poesia della tradizione rappresentando il mito delle perdute stagioni, interpretazione storica, e soprattutto resa scenica cinematografica con accorto montaggio. Qualcosa che decisamente mancava, donato ai comuni interessati e ai valligiani, ripeto dono come sempre accade quando autori fanno qualcosa gratuitamente e in cui credono: sobbarcandosi ore di riprese, interventi, montaggi, divulgazione. Ora, se la Valchiavenna, fosse l'isola felice attenta alla cultura locale, interessata a divulgarla oltre i confini di Colico o del Maloja, che crede di essere questo Documentario avrebbe dovuto avere una eco assolutamente adatta. Invece, e ne sono stato testimone, la presentazione a parte i coinvolti nel film, ha avuto una attenzione distratta da parte delle autorità comunali, sindaci in testa, degli assessorati alla cultura, cultura?, silenzio della Comunità Montana, distrazione formulata in trafiletto dei giornali locali, e anche gli abitanti non è che abbiano brillato per attaccamento alla cosiddetta Tradizione. In una valle, dove, ne parlo a proposito dell'Accademia Bertacchiana in altra parte di questo giornale, ogni lapide ritrovata, ogni graffito di qualche passaggio di lanzichennecchi o elmo di napoleonici, un proiettile delle battaglie risorgimentali, financo una predica per un'apparizione mariana, mobilitano soldi (parecchi) di sostegno ad operatori vari, articoli, e mielose e ripetitive manifestazioni di giubilo, con relativi incravattati sindaci ad aprire conferenze noiosissime, un Documentario come questo di un giovane regista, che fra l'altro è presente in festival di corti, e dunque sa di regia e di cinema,... viene occultato. Complimenti!
Una Accademia Bertacchiana che sopravanzi tale fossilizzazione della cultura, di come viene gestita, in Valtellina-Valchiavenna, credo abbia una sua fondante ragione di essere.
Conto che a tutto ciò le istituzioni, compreso il defilato (per alcuni autori ovviamente ostracizzati perché assolutamente indipendenti) Assessorato alla Cultura (Sic!) della Comunità Montana, i valenti sindaci del luogo interessati, i giornalisti, alcuni in ginocchio verso il feticcio della tradizione quando a divulgarla è un assessore regionale leghista, pongano rimedio a questa ignorante dimenticanza e penosa svista.
IL DOCUMENTARIO DI NICOLA FALCINELLA
È stato presentato sabato 23 sera all'Oratorio di Gordona il documentario Il giorno della Bagüta di Nicola Falcinella. Un filmato che in poco meno di un'ora e mezza racconta l'antica processione del 6 gennaio a Menarola, uno dei comuni più piccoli d'Italia. Un rito dalle origini antiche e incerte (pare che sia stata importata nel '700 dai menarolesi emigrati a Napoli, ma il termine “Bagüta” sembra derivare dal veneziano bautta = maschera) e che negli ultimi decenni ha rischiato di perdersi. Un tempo si svolgeva ogni due anni, l'ultima edizione (le precedenti erano state nel 1983 e nel 1995) è stata nel 2006. Falcinella, con un altro operatore (Domenico Buzzetti), ha seguito per l'intero arco della giornata i 54 personaggi del corteo nel loro attraversare le diverse frazioni del comune e poi scendere a Mese e Gordona dove nel tardo pomeriggio la manifestazione si conclude. Ciascun personaggio (i mestieri antichi e i personaggi di un tempo, in una contaminazione di sacro e profano) ha un suo ruolo e in ogni casa vengono messe in scena degli sketch che mischiano tradizione e commedia dell'arte. In più ci sono le interviste, durante e al termine della giornata, ad alcuni dei protagonisti. Il regista, che tra le altre cose ha all'attivo il mediometraggio Denis del pane (2000/2001, prodotto dall'Istituto comprensivo di Berbenno) e i cortometraggi Binari (2005) e Al supermercato (2007, produzione Lavops Sondrio) è anche il produttore del documentario.
Per informazioni 348 4431398
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