Segnaliamo a breve l'uscita del primo numero del 2008 del trimestrale MAREA, dedicato al delicato tema della sicurezza, con articoli, tra le altre, di Beatrice Monroy, Maria Di Rienzo, Susanna Camusso, Tiziana Plebani, Valeria Palumbo, Rosangela Pesenti. Se vi va potete trovare alcuni articoli al sito www.mareaonline.it
Come sempre aspettiamo numerose le richieste di acquisto e gli abbonamenti, buona lettura.
Ci sono luoghi nel mondo e sono tanti, dove ancora un essere umano femmina non può entrare, o se lo fa rischia violenza fisica, e anche la vita. Ancora oggi, nel terzo millennio. Ci sono luoghi definiti sicuri, anzi luoghi dove dovrebbe regnare esattamente il contrario della paura, dell'emergenza, del disagio, e invece sono quelli dove le donne e le bambine sono più a rischio: le nostre case. In questo numero parlano anche le cifre, quelle di un massacro, definito da più studiose e studiosi femminicidio, che si verifica anche in Occidente, in Europa, in Italia. Qui.
Non regge la motivazione di chi sostiene che la violenza è aumentata da quando l'immigrazione è salita nel nostro paese: le vittime di violenza e i femminicidi sono, purtroppo, un reato trasversale, e se è vero che di certo le visioni e le culture patriarcali e fondamentaliste di alcuni uomini e nuclei di religione musulmana sono di grande aiuto nell'istigare e giustificare la violenza contro le donne non è certo fomentando l'odio razzista che le donne saranno più sicure nelle città, nelle strade, nelle case.
Marea, in questo numero denso e difficile, cerca di riflettere sulla questione, di certo emergenziale ma da non affrontare con misure emergenziali, della sicurezza, sapendo che finché le donne si sentiranno a rischio e proveranno paura nessuno, uomo o donna che sia, potrà dirsi davvero sicuro e libero. Anche e soprattutto ora tocca ricordare, come facemmo due anni fa con un importante appuntamento a Genova, e poi con un numero speciale di Marea, che la libertà (e la sicurezza) delle donne è civiltà. Dovunque, per chiunque.
Monica Lanfranco
www.monicalanfranco.it
www.mareaonline.it
La speranza è una strana invenzione -
un brevetto del cuore
il cui moto è continuo
ma instancabile -
elettrico accessorio
di cui non si sa niente -
ma il suo impulso possente
rafforza ogni valore -
(Emily Dickinson)