Non credo, Gavitozalas, si tratti di una partita a scacchi.
«Il destino dei popoli non si gioca sulla tavola di scacchi», così ha risposto Fidel ad Aznar una volta.
Le speculazioni circa una premeditazione governativa con i possibili obbiettivi (la “purga” di Alarcón e l'eroe povero che arriva all'università) mancano a mio avviso di fondamento. Per il primo, basterà aspettare i prossimo giorni. Alarcón, diplomatico di carriera, è uno dei più prestigiosi e preparati dirigenti cubani. La sua brillante capacità è stata riconosciuta anche da chi si definisce nemico della Rivoluzione. Fare una valutazione basandosi su un stralcio di video non è obbiettivo. La invito a vedere l'intero video. Lo trova ancora in rete.
Quanto al pericolo che tutti scappino, non c'è bisogno d’immaginare, perché è già successo: 1965 Camarioca, 3.000* persone; altri 2.000* che erano in Camarioca alla chiusura del ponte, se ne andarono in seguito; 1980 Mariel, 125.000* persone; 1994 Maleconazo, 36.000* persone. Il 13 agosto Cuba apre le frontiere, il 19 Clinton dispone la intercettazione in mare dei esuli: fra agosto e settembre 4.000* sono riusciti ad arrivare mentre 32.000* furono confinati nella base navale di Guantanamo da... guardie costiere USA. Dopo, poco a poco, quasi tutti - tranne quelli con precedenti penali - raggiunsero gli Stati Uniti come risultato di un accordo. Se facciamo un po' di conti, vediamo che la cifra degi esuli concorda pienamente con il risultato delle elezioni. E, in tutti questi casi, è stata Cuba ad aprire le porte e gli Stati Uniti a chiuderle (però gli Stati Uniti hanno stimolato le uscite illegali da Cuba). Lo dimostrano le sue leggi e i fatti. Oggi, chi se ne va o tenta di farlo su 'zattere' non viene perseguito penalmente. Cuba non favorisce questa via, stimolata della Legge di Aggiustamento Cubano, per i pericoli per le vite delle persone. Come si vede, non è Cuba che non lascia uscire. Sì, è vero, ci sono limitazioni nelle uscite, inaudite peripezie per viaggiare: di queste prossimo parlare, se interessati.
Il Governo Clinton aveva raggiunto un accordo migratorio con Cuba che includeva l’offerta di, almeno, ventimila visti all'anno. I visti restavano però al di sotto di quella cifra. Con Bush, nel 2003, si è toccato il minimo, con l'obbiettivo - dichiarato da funzionari diplomatici della 'Officina di Interessi' - di creare una pentola pressione ...e lasciarla esplodere. Secondo me, poteva dire direttamente farla esplodere, come dimostra l'escalation aggressiva il cui risultato più conosciuto sono i 75. I quali, tutti senza eccezione, scrivevano articoli tergiversanti o proprio falsi, oppure passavano informazione economica e/o militare direttamente all'Ufficio d’Interessi USA all’Avana. In tal modo favorivano il blocco, le condanne e l'isolamento di Cuba che tanto dolore causano ai cubani. Nessuno è andato in galera perché critico o oppositore. Payà lo dimostra: è libero. E come lui tantissimi.
Per concludere, sarebbe utile ricordare una legge USA che dichiara che un futuro esodo massiccio da Cuba verso gli Stati Uniti potrebbe essere considerato una minaccia alla sicurezza nazionale e, aggiungono, non viene escluso alcun tipo di risposta (e tutti sappiamo cosa vuol dire questo...). Non si tratta di un'opinione, ma di una legge.
La democrazia, vuol dire anche il prevalere della maggioranza sulla minoranza, ma questo la definiscono “Dittatura del Proletariato”. Anzi, hanno avuto il coraggio di chiamarlo dittatura. Il capitalismo industrializzato definisce dittature paesi come Cuba. Ogni tanto definiscono dittature anche altri paese, con i quali però mantengono eccellenti relazioni: in questo modo si distanziano apparentemente dagli orrori che vengono colà commessi. In più, si fa credere al mondo che il capitalismo sia soltanto quello bello. Bisogna ricordare che anche Haiti è capitalista e questo ci fa ricordare qualcosa: dittatura dei ricchi, dittatura del capitale? Stranamente, benché in quasi tutti i paesi, eccetto alcuni molto piccoli e molto ricchi, la maggioranza della popolazione sia costituita da proletari, si scelgono sistemi politici ed economici che favoriscono soprattutto la minoranza possidente. Questa è una cosa che non ho mai capito mai.
Il Governo dei Castro non pretende di rimanere al potere: il prossimo 24 febbraio, 600 deputati approvati dal popolo, dovranno eleggere il nuovo Governo. Saranno i Castro, saranno altri? Non lo sapremmo con certezza fino a quel giorno.
Leonardo Antonio Mesa Suero
(adattamento del testo in italiano a cura della Redazione)
* Le cifre sono indicative: non ricordo quelle esatte.
Leonardo Antonio Mesa Suero (1964), già docente (istruttore) della Facoltà d'Architettura dell'Avana, è cittadino cubano residente in Italia.