Se si dovesse liquidare la questione dei giovani, così com'è stata dipinta da Adele Desideri, con l'implicazione dei “neuroni-specchio” assunta da Assunta Di Gennaro, significherebbe ammettere un quadro ben peggiore di quello esposto dalla Desideri. Si vedrebbe un branco di scimmie al posto della nostra bella, ma svagata, gioventù.
Sappiamo che i “neuroni-specchio” attengono il risultato di un'entusiasmante esperienza del prof. Giacomo Ruzzolati dell'Università di Parma, che è stata posta in atto tramite dei test sulle scimmie. Naturalmente il risultato di questo test vale anche per le cellule del lobo parietale umano. Tuttavia per Devlin Keith, docente di Matematica al Saint Mary's College di Stanford – California – limitando il ragionamento sul piano del ragionamento matematico, il solo senso del numero è comune a vari animali compreso l'uomo, ma il ragionamento è esclusività dell'uomo. Ed è in virtù di ciò che ha origine la stessa facoltà cerebrale che gli consente di usare il linguaggio, ossia la capacità simbolica. Di qui l'astrazione per comprendere la realtà del mondo che gli permette di organizzarsi e così sopravvivere sulla Terra. Non poteva che essere questo il quadro iniziale dell'uomo dei primordi per il sorpasso al resto animale.
Dunque perché non immaginare che la generazione dei presunti “Peter Pan” in discussione abbiano i giusti geni capaci di cavarsela al momento in cui essi si imbatteranno in difficili situazioni di sopravvivenza? Ed è una situazione che coinvolge anche le loro “pessime compagnie” cui allude Assunta Di Gennaro.
Gaetano Barbella