Lo abbiamo sostenuto spesso: senza la riforma dei partiti non avremo mai alternative a una classe partitocratrica bolsa e opportunista. Una casta senza paura: tutto rimarrà così perché non ci sono alternative e loro si son ben visti di porre le condizioni perché ciò potesse e possa avvenire. Non solo. Anche la scelta dell’election day è una ‘spia’: le realtà organizzate – i partiti e chi con i soldi – potranno concorrere senza problemi. Invece le liste civiche di problemi ce ne hanno ed anche molte, visti i tempi strettissimi per raccogliere consensi e contributi. L’importante è che a destra e a sinistra ci siano ben pochi disturbatori.
Ma il vero scandalo nazionale! è proprio e solo la mancanza di un’alternativa reale, vera, onesta. Cioè, di una iniziativa politica promossa da alcuni cittadini di varia estrazione sociale dall’universitario all’operaio, dall’impiegato all’artigiano, dall’industriale al professionista, dagli studenti ai pensionati. Partendo dal basso e coinvolgendo tutta la società. Una pia illusione? Può darsi. Ma bisognava tentarla comunque a livello nazionale per aver potuto portare in Parlamento una cinquantina tra deputati e senatori tali da rompere le balle a chiunque si accingesse a governare e fargli le pulce giorno per giorno implacabilmente su tutto. Eppure, cari signori e colleghi cittadini, in Italia non abbiamo gente con le balle capaci di fare questo. Ce n’era uno ed era Beppe Grillo. Eppure anche lui – non sappiamo bene perché, non ‘piscia chiaro’ – abbia ritenuto non presentarsi e lasciare che gli altri scorrazzino su e giù per l’Italia a proclamare ‘il verbo’ della demagogia, delle promesse della casta partitica da qualunque angolatura la si guardi. È vergognoso che tra tutti gli intellettuali, i critici, i giornalisti, le associazioni, i benpensanti, gli onesti di ogni categoria e ceto sociale non ci sia stato qualcuno che attraverso un nome, un simbolo, potesse promuovere un’alternativa allo strapotere dei partiti per andare a Roma: una cinquantina di cittadini ignoti, ma di seri principi, capaci di arrivare sugli scranni di Montecitorio e di Palazzo Madama per una seria e valida battaglia contro il tangentismo, i ricattismo e il politicismo di una classe dirigente nazionale ed anche regionali.
Ecco il grande scandalo! Un paese che di fronte agli eventi degli ultimi anni, purtroppo da “Tangentopoli” in poi fino ai rifiuti napoletani, a calciopoli, a sanitopoli, a universitopoli, a militaropoli… fino ad una presidenza della Repubblica che tiene ancora segreto il bilancio del Quirinale…, non ci sia stato fin’oggi nessuno capace di ribellarsi e di proporre una rivolta civica. L’ha fatto Beppe Grillo, ma come si vede anche questo non serve: al momento opportuno si è ritirato. Allora questo Paese, cioè noi, prenda quel che gli ‘passa il convento’: il Berlusconi e il Veltroni, cioè quello che ci propinano i due Veltrusconi o Berlustroni. E poiché è questa ‘la legna’ con quale fare il fuoco di queste prossime elezioni richiediamo almeno, per dare un voto consapevole in un sistema elettorale prettamente partitocratrico, che i Veltrusconi ci presentino la loro squadra fin da ora: quanti e quali Ministeri (e quanti e quali sottosegretari) con le relative fedine penai e il relativo curriculum vitae. E per ogni ministero l’elenco dei primi 5 obiettivi di raggiungere e da realizzare nel corso della legislatura. Dal sesto in poi facciano quello che vogliono. Ma si presentino così in forma trasparente e chiara agli elettori visto che noi cittadini non possiamo scegliere nemmeno un deputato. Se poi tu cittadino non ti sentissi di votare alcuno perché in nessuno ti riconosci e non vuoi dargli il tuo consenso, allora fai come me, non andare a votare. Perché, andare a votare significa accettare le loro regole elettorali che invece dobbiamo saper rifiutare e lo possiamo fare SOLO non andando alle urne ma facendo sapere loro, attraverso l’astensione, il rifiuto dei loro sistemi, della loro politica.
Piero Cappelli