Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Valter Vecellio. Una buona notizia dall’Irak. Che essendo buona, non è una notizia
15 Febbraio 2008
 

Ci sono notizie che contraddicono le nostre opinioni, e dunque cessano di essere tali. L’Irak, per esempio: sembra interessare sempre meno. Come mai? Ne siamo assuefatti, ci si è rassegnati che quello sventurato paese, oppresso prima da uno dei peggiori e sanguinari dittatori del Novecento, sia ora preda di una ferocissima offensiva dei terroristi, e destinato a restare senza pace, democrazia e libertà? Chissà.

 

Accade che in alcuni covi di al Qaeda è stata rinvenuta una corrispondenza di e tra terroristi, dove si confessa lo stato di crisi in cui versa l’organizzazione: «Americani e apostati hanno lanciato la loro campagna e noi ci siamo ritrovati circondati, incapaci di muoverci e di organizzarci», confessa frustrato il comandante di al Qaeda della regione di Anbar, una zona che fino all’altro giorno veniva considerata il cuore pulsante dell’organizzazione terroristica. E in un altro messaggio: «Ci siamo trovati in uno stato di debolezza e di sconfitta psicologica, e questo ha diffuso panico, paura e scarsa voglia di combattere. Il morale è inesistente e la struttura dell’organizzazione al collasso».

Un lettore smaliziato potrebbe obiettare: e se questi messaggi se li fossero scritti prima, e trovati poi, gli stessi americani, per creare un clima favorevole, dopo gli innumerevoli rovesci patiti e subiti? Può essere; non si può escludere che, come in passato, si giochi anche una carta psicologica e si faccia ricorso a questi “trucchi”. Però se è così, siamo pronti a scommettere che la cosa verrà presto svelata. Negli Stati Uniti c’è sempre una gola profonda che rivela come stanno realmente le cose, e c’è sempre un giornale che pubblica la notizia scomoda. Addirittura accade che piani “riservati” e segreti siano divulgati ancora prima che siano realizzati.

Per ora atteniamoci ai fatti; e i fatti dicono che al Qaeda è in grave difficoltà. Non solo perché lo confessa nella “corrispondenza” tra i vari capi delle unità terroristiche. Facciamo un passo indietro, alle orribili stragi nei due mercati di Baghdad del 1° febbraio scorso: quelle dove sono state utilizzate due povere donne down, imbottite di tritolo e fatte esplodere a distanza. Il fatto che si sia fatto ricorso a due donne malate di mente non è solo orribile (e ancor più disgustoso che praticamente nessuno dei pur tanti sempre pronti a protestare e manifestare, questa volta abbia fiatato), è anche indicativo di una debolezza dei terroristi. Significa che si comincia a far fatica a trovare kamikaze volontari; significa che il network terroristico non ha più, se mai l’ha avuta, credibilità tra la popolazione irachena; e lo stesso fatto che sempre più gli attentati si compiano in mercati, scuole, luoghi pubblici, è indicativo: da tempo, infatti, i terroristi uccidono più iracheni che militari americani o alleati. Perché? Come mai i terroristi non si preoccupano più di conquistare il consenso di quelle popolazioni in nome e per conto delle quali dicono di combattere? Certo, si può obiettare che è più facile sistemare un ordigno in un mercato che vicino a una base militare. Ma anche questa incapacità di colpire obiettivi americani è di un qualche significato.

Ad ogni modo se si sente l’esigenza di colpire e terrorizzare la popolazione irachena, significa evidentemente che si ha la netta percezione che in questa popolazione c’è una crisi di rigetto. E questo autorizza a un moderato ottimismo.  

 

«Siamo stati ingannati e traditi da quelli che consideravamo fratelli; ma quelli erano soltanto ipocriti, bugiardi e traditori, pronti al momento giusto a unirsi a chi paga di più», annota uno dei terroristi. Ci si perdonerà se leggendo di queste lettere siamo presi da un sentimento di buon umore; ci auguriamo che questo sentimento sia condiviso da molti, con buona pace di quanti ritengono che queste “buone” notizie non siano una notizia.

 

Valter Vecellio

(da Notizie radicali, 14 febbraio 2008)


Articoli correlati

  Francesco Cecchini. Diga di Mossul, Iraq. Soldi per andare alla guerra
  EveryOne. Decine di giovani “emo” assassinati dalle brigate sciite in Iraq
  Cosa sta accadendo a Mosul?
  Asmae Dachan. Omar e Salman, un appello per le voci di pace dell’Iraq
  “Stato attuale delle forme e dei gruppi armati in Iraq”
  Afif Sarhan. Gli iracheni ridotti a vendere i figli
  Arwa Damon. Per dar da mangiare ai nostri bambini
  Marco Pannella. Il Partito Radicale chiederà di essere ascoltato dal Congresso statunitense
  Iraq. “DiverCities - città miste e aree contese”
  Marco Perduca. Visita al Campo di Ashraf in Iraq. Resoconto della missione
  Bobby Ghosh. «La stupida donna ce l'ha fatta»
  Francesco Cecchini. Italia e Iraq
  Valter Vecellio. Non è tempo finalmente di gridare “Siamo tutti iracheni”?
  Incontro tra parlamentari donne Iraq - Kurdistan - Italia, il ruolo della donna
  Aseel Kami. Il lavoro più duro è essere madre
  Francesco Cecchini. Cosa sta succedendo a Falluja, a Mosul e in Italia
  Asmae Dachan. Baghdad, l’ennesima strage degli innocenti dimenticati
  Conclusa (per noi) l'avventura irachena
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy