Purtroppo la legislatura si è chiusa senza avere riformato la legge elettorale. Agli interessi del paese sono prevalsi logiche di parte e meri calcoli elettorali che ci porteranno al voto il 13 aprile con una legge elettorale da tutti criticata, anche da chi nella penultima legislatura l’aveva approvata. Un sistema elettorale che rischia di riprodurre gli stessi effetti negativi che abbiamo vissuto col Governo Prodi, con maggioranze parlamentari risicate che rendono ingovernabile il Paese e precari i Governi. Una legge che seppellisce la prassi, sostanzialmente positiva e consolidata nell’ultimo decennio, del sistema maggioritario, che, pur con i limiti della precedente normativa, aveva portato ad una maggiore stabilità dei Governi e ad una cultura dell’alternanza. Si ripeterà il vulnus dell’impossibilità del cittadino d’esprimere la preferenza per un candidato, rendendo più difficile il rapporto fra elettori ed eletti e interrompendo il legame positivo territoriale tipico del sistema uninominale.
La legge elettorale con liste bloccate e senza preferenza non dà la possibilità di una rappresentanza istituzionale della provincia di Sondrio in Parlamento. La collocazione numerica del candidato all’interno della lista del singolo partito o della coalizione sarà decisiva per la sua elezione che sarebbe più corretto definire nomina. È un sistema in cui i territori piccoli rischiano di contare sempre meno.
La provincia di Sondrio è dal 1994 che non vede più una rappresentanza parlamentare di centrosinistra. Questo assieme ad altre cause ci ha portato ad una marginalità culturale ancora prima che politica.
In queste condizioni si rischia di fare un’azione di testimonianza, di presenza simbolica e di non essere individuati come interlocutori forti e credibili nel territorio. Questa assenza non può più essere considerata “normale”, perché la provincia di Sondrio è un territorio di piccole dimensioni. Un territorio dove fare politica comporta maggiori sacrifici che altrove dove non ci sono risorse e strutture organizzate. Così rischiamo l’isolamento.
Nelle ultime legislature la provincia di Sondrio è stata sempre rappresentata da parlamentari eletti nelle liste del centro destra, creando un effetto di rafforzamento della CDL e della Lega Nord in una provincia storicamente orientata alla delega nei confronti degli eletti, visti come portatori d’interessi locali e “mediatori” fra centro e periferia.
Le Democratiche e i Democratici di Sondrio chiedono al Segretario nazionale Walter Veltroni e al Segretario regionale Maurizio Martina d’essere messi nelle condizioni di tornare ad essere rappresentati in Parlamento, non per una questione esclusivamente di rappresentanza istituzionale, ma per costruire un progetto di reinsediamento territoriale della cultura che esprime il Partito Democratico, quale condizione essenziale per continuare a svolgere un ruolo politico.
Considerato questo quadro d’assieme, il Coordinamento dà mandato al Coordinatore provinciale di ricercare le condizioni ai vari livelli organizzativi del partito per una rappresentanza parlamentare espressione del territorio per arrivare a una candidatura nella lista del Partito democratico che sia espressione del Coordinamento provinciale e del territorio e che incarni lo spirito dell’elezione Primaria per tornare a vincere anche in provincia di Sondrio.
Un progetto che parte dal territorio per tornare a guidare il governo nazionale e regionale. Per tornare a vincere in Lombardia bisogna investire nei territori più settentrionali della regione, anche in quell'area a nord della fascia pedemontana, la provincia di Sondrio, che sarebbe politicamente cieco considerare di destra o leghista per sempre e marginale per il risultato complessivo. La provincia di Sondrio è un territorio che nello schieramento del centrosinistra non ha nessuna rappresentanza nemmeno nel Consiglio regionale lombardo. Un'assenza inaccettabile per un territorio che attraverso le sue risorse ambientali e l’energia idroelettrica che produce è fonte di ricchezza per la Lombardia ed il Paese.
Alla vigilia delle elezioni politiche, al nostro partito spetta la responsabilità di presentarsi agli elettori di questa provincia con un candidato/a posizionato in lista in modo tale da chiedere lealmente i voti dei suoi cittadini, consapevoli che non si potrà chiedere solo un voto al simbolo, ma anche alla concreta possibilità di rappresentanza territoriale.
Il Coordinamento provinciale avanza questa richiesta non sulla base di un astratto diritto ma, come abbiamo espresso in premessa, sulla base di un progetto politico di reinsediamento territoriale della nostra cultura politica.
Per le considerazioni sopra esposte, il Coordinamento provinciale del PD della Provincia di Sondrio chiede al Segretario nazionale e al Segretario regionale di farsi carico del problema della rappresentanza parlamentare della provincia di Sondrio secondo il criterio del pluralismo della rappresentanza territoriale.
Sondrio, 12 Febbraio 2008 (Approvato all’unanimità)
Coordinamento provinciale PD