La notizia che arriva dal Policlinico di Napoli, diffusa dall'Udi (Unione donne in Italia), è uno dei primi frutti che possono raccogliere i seminatori di terrore e promotori di false campagne buoniste per la moratoria sull'aborto. Così accade che mentre una donna è in sala operatoria per interrompere una gravidanza alla 21ma settimana espellendo un feto già morto, avvenga una irruzione di agenti del Commissariato Arenella. Operazione della Polizia senza mandato, ma con notizia di reato: feticidio. L'operazione è proseguita con il sequestro del materiale abortivo e della cartella clinica (anonima), nonché con “richiesta” di testimonianza della vicina di letto.
Purtroppo la notizia è una sorta di macabra e prevedile conseguenza del clima di vero e proprio terrorismo culturale nei confronti delle “donne assassine” e dei loro “complici” medici.
Così mentre c'è chi lavora (Giuliano Ferrara) a portare in Parlamento una pattuglia di deputati contro l'aborto, che trovano già ampia ospitalità trasversale, sarà bene lavorare perché la prossima legislatura trovi anche donne e uomini, credenti o no, che laicamente decidano di fare leggi per i cittadini dello Stato italiano e non per quello Vaticano. E così mentre si chiudono in faccia ai radicali le porte dei partiti cosiddetti democratici, sarà bene che anche i possibili elettori di quei partiti comincino a pensare ai prossimi scenari di un Paese che sta scivolando lentamente verso una sudditanza clericale pericolosa e verso una politica irrazionale e morbosa.
Donatella Poretti
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