Per spedire una lettera, di quelle che se non arrivano tutto è perduto, non occorre avere una bottiglia di vetro e un fiume sotto casa, un piccione viaggiatore con il becco come un radar, né una busta con raccomandazione d’urgenza. E antifurto. Basta soltanto concedersi del tempo per addomesticare un ragnetto ad uso domestico, imporgli dell’esercizio fisico per rafforzare addominali e arti in genere, mezzora di corsa, un paio di settimane di severa dieta e disciplina… ed ecco messo in crisi ogni tradizionale mezzo postale. Spesso insicuro. Otterrete così un fidato ragno messaggero. Il mio si chiama Guelfo ed è puntualissimo.
Ah... Be'!... mi sono ridotto fino a questo punto… ammaestrare i ragni… chi se lo sarebbe immaginato. Il bello è che nella vita bisogna aspettarsi di tutto... ma è qui che veniamo al nocciolo della questione… Vita! Non posso far finta di niente e ridere tra un scherzo e l’altro, in questa campana di vetro sotto la quale mi sono ritrovato, mi hanno incapsulato quasi… sono… sono infatti solo un’ombra. Non so perché rido, penso, credo. Non so neanche più chi è il mio fantasma in carne e ossa! Che stupido! Adesso è normale che non possa riconoscerlo, è notte e al buio non mi posso orientare. Lo sapevo, non dovevo venire trasparente, umbratilmente, doveva venire Guelfo, a costo di apparire codardo; infatti nel mio inconscio non volevo venire… non dovevo venire… non avrei dovuto venire… non avrei dovuto pensare di poter venire qui! Ma proprio io che ero un uomo pieno di fantasia, con tanta voglia di vivere e scoprire il mondo. Ho girato per mari e per monti, per terre lontane fin nei deserti più nascosti. Per anni ho inventato i colori e per altrettanti i colori mi hanno ringraziato per avergli dato parvenza… Sì, lo so. Ora sono solo un’ombra.
Quando potevo non sono riuscito a vedere, ora che potrei ho paura di ciò che mi aspetta, paura di non essere all’altezza. Paura di rimanere deluso. Non manca poi così tanto ormai. Sotto la campana ci sono altri individui, cervelli ragionanti, di ombra però, mi sembra quasi di stare in fila, come quando andavo dal dottore, molti pare se ne siano andati (o forse li hanno cacciati)!… il giudizio non sappiamo come butta!
– Ma questa fila non scorre?... Allora?
– Hei… sei pazzo a lamentarti?!
– Perché?!... Neanche qui posso parlare? No... Dico… Neanche qui?
– Sei libero di fare quello che vuoi, ma stai lontano da me! Sono stato abbastanza chiaro?... Ormai mi manca poco, non vorrai farmi perdere l’occasione??!!... Altrimenti…
– Altrimenti che fai?... che... paura mi metti!… ti sfugge che qui siamo ombre… siamo tutti solo delle ombre… Ti sfugge che non mi puoi menare… ti sfugge che non mi puoi fare un bel niente?...
– Lo so, eccome, ma dovresti sapere a cosa mi riferisco… Questa è la realtà spirituale!
– La REALTÀ? buona questa!… Hai sentito Guelfo? Come sta farneticando il tipetto… La Realtà! E chi l’ha mai vista, sentita, toccata, incontrata… Puoi stare sicuro caro mio. La Realtà è furba, è scaltra non ci pensa neanche a farsi trovare!!! E se così non fosse… Sarebbe proprio la mia occasione! Le direi quanto è stata violenta, assurda, testarda, assassina! A quanti vigliacchi ha fatto da scudo! Ma se ne pentirà, maledetta! Tutti dovranno vederla in ginocchio mentre si distorce e si lamenta, si contorce ed inutilmente mi chiederà perdono. A terra, e finalmente spiaccicata! Ha negato speranze a chi le coltivava, ha tolto illusioni, spesso d’amore, è il mio caso, a chi se ne nutriva… Maledetta cento volte!
Fra poco tocca a me… dopo così tanti anni, Guelfo amico mio, non mi tradire proprio oggi, almeno tu, devi essere puntuale con la mia unica possibilità di fuga. È la mia ultima eterna occasione. Vai dal corpo a dirgli che se la svigni senza cercarmi. E che se la goda. Corri. Corri ragnetto postino.
Carlotta Zanobini
“Nonsense pigro”, comparirà con altri componimenti inediti di Carlotta Zanobini, nell'Annuario TELLUS 29: “Febbre d'amore con Cardiodramma. Da Novalis al web”, uscita luglio 2008.