Vostro figlio non riesce a stare fermo e seduto? Attenzione! la psichiatria potrebbe etichettarlo come malato di ADHD (disturbo da decifit dell'attenzione ed iperattività).
Da un po' di tempo nelle scuole italiane stanno venendo distribuiti test di nessuna validità scientifica ed è subito allarme tra i genitori. Sopratutto quando vengono violati i diritti civili e quando il pericolo è che in seguito a tali test i bambini siano diagnosticati con disturbi mentali per i quali sarà consigliata la somministrazione di psicofarmaci, dietro ai quali ruotano enormi interessi economici.
È triste ricordare la storia riportata il 13 luglio scorso alla Magistratura di Torino da Giorgio Scialuga, che il 27 ottobre 2004 ha visto tornare a casa suo figlio di otto anni con la richiesta di autorizzazione sul diario, per un test da parte del dipartimento di neuropsichiatria dell'Università di Torino. Alcuni giorni dopo ha scoperto dal figlio che, in realtà, al test era già stato sottoposto, senza il suo consenso.
L'ADHD venne inventato nel 1987 dall'APA (Associazione Psichiatrica Americana), per votazione. E nel giro di un anno 500 mila bambini americani, che prima erano considerati normali, vennero diagnosticati con questa malattia. Tuttora non esistono prove oggettive. E se esistessero, cesserebbe di essere considerata una sindrome psichiatrica e diventerebbe una malattia fisica.
Stiamo assistendo a uno dei più grandi abusi dei nostri diritti, per di più perpetrato sui bambini, che porteranno avanti la società di domani.
Oggi il numero di adolescenti americani etichettati è salito a sei milioni, e "l'epidemia" si sta diffondendo anche nel nostro paese. Recentemente, il "Progetto Italiano Salute Mentale Adolescenti" (PRISMA), condotto dall'IRCCS Medea, ha coinvolto gli studenti delle scuole medie di 500 città italiane.
Non possiamo starcene ancora con le mani in mano, quando il business generato dalla conseguente vendita di psicofarmaci ha raggiunto 1,3 miliardi di dollari.
Tanto più che nel 1998 il convegno degli Istituti Americani di Sanità (NIH) ha dichiarato che questa malattia non esiste, perché non vi è alcuna prova di squilibri biochimici.
Eppure l'Università di Cardiff ha persino annunciato di voler sfruttare le tecnologie ricombinanti, per determinare nei neonati la tendenza a sviluppare questa sindrome.
Diventa molto facile giocare attorno a questa malattia quando, come dicevamo, non esiste una causa. Le domande che vengono poste ai bambini nel test, prendono tutte in considerazione tratti comuni nel comportamento di quell'età, rendendo chiunque una possibile vittima del trattamento psichiatrico. È sufficiente affermare di essere dei bambini vivaci o di avere difficoltà di concentrazione, rispondendo in maniera affermativa al sessanta percento delle domande.
La psichiatria, facendo uso dell'autorità che si è presa, sta ora calpestando i nostri diritti.
Non permettiamo che questo accada ancora!
Davis Fiore