Rivolgo un pubblico (e in definitiva fiducioso) invito a Antonio Di Pietro perché non si candidi e non candidi la sua società Italia dei Valori, alle prossime elezioni politiche, nazionali e amministrative. Affermo che la sua situazione è quella di un leader politico oggettivamente, ripeto oggettivamente, ricattabile, tanto quanto – finora – oggettivamente “protetto” dalla Casta, nelle sue componenti: partitica di destra e di sinistra; editoriale pubblica e privata; politica e antipolitica, da Veltrusconi e Beppe il drittone.
In particolare ingiungo – anche a nome della storia e della presenza Radicale, onore di questo Paese – a Veltroni ed ai 74 membri del Governo e del Pd, di smentire il manifesto pre-giudizio favorevole all’Italia dei Valori e ad Antonio Di Pietro, tanto quanto contrario al solo possibile partito dell’alternativa democratica al regime antidemocratico che sommerge la vita del popolo e della terra italiani.
Do 24 ore, perché è già troppo tardi, al “dittatore romano” benedetto Veltroni perché cessi dal lasciare accreditare l’Italia dei Valori dipietristi come virtuale più desiderato suo alleato. Poi discuteremo, pubblicamente, se ci sarà permesso, di elezioni e di alleanze.
Marco Pannella