Quando scopro una rarità cinematografica degli anni Settanta lo considero un piccolo evento. Non che siano capolavori, come in questo caso, ma si tratta di film che vanno salvati da un ingiusto oblio.
No desearás al vecino del quinto (1970), in italiano suona come Non desiderare il vicino del quinto piano, ma il titolo va modificato radicalmente perché la traduzione letterale non rende giustizia. Forse Il ginecologo del quinto piano va già meglio, ma anche Il ginecologo con il vizietto, insomma, una cosa allusiva per invogliarne la visione. In realtà la pellicola è uscita in Italia come Due ragazzi da marciapiede, ma la versione nostrana risulta introvabile.
Ho visto l’originale spagnolo che conserva freschezza dei dialoghi e consente di apprezzare battute intraducibili. La pellicola racconta le vicende di un ginecologo di Toledo (Sorel), oppresso da una madre protettiva e da una fidanzata gelosa (Fürstemberg) che finisce per darsi alla bella vita a Madrid con un finto stilista gay (Landa). Il ginecologo è bello e ha una buona clientela di ragazze che frequentano l’ambulatorio non solo per curarsi. Tutto questo fa infuriare la fidanzata e soprattutto suo padre che non dimostra molto affetto verso il futuro genero. L’amicizia con il finto gay complica le cose con la madre oppressiva, timorosa di un contagio omosessuale. In realtà l’amico non è per niente gay, ma si dimostra un viveur di prima qualità quando incontra il ginecologo a Madrid e lo porta alla conquista di donne disponibili. La commedia degli equivoci nasce quando madre e fidanzata vengono a sapere che il ginecologo vive a Madrid in casa del gay. Al paese si sparge la voce che il bel medico è omosessuale, ma ben presto la verità viene a galla e la fidanzata si vendica insieme alla moglie del finto gay. Nel finale un boss siciliano, che aveva condiviso le notti brave di Madrid, porta la moglie dal ginecologo convinto di avere a che fare con un omosessuale. Quando si accorge che è un vecchio compagno di scorribande erotiche lo massacra di botte perché ha osato vedere sua moglie nuda. Torniamo alle scene iniziali del film, che si sviluppa come un lungo flashback raccontato dalla fidanzata al medico di un ospedale.
No desearás al vecino del quinto è una coproduzione italo-spagnola realizzata tra Madrid e Toledo sulla base di un soggetto di Juan José Alonso Milan, sceneggiato dall’esperto Sandro Continenza. Il montaggio abbastanza serrato è di Pedro Del Rey, la fotografia di Hans Burman e la regia attenta e precisa del poco noto Ramon Fernandez. Piero Umiliani realizza una colonna sonora secondo il gusto dei tempi che ricorda altri prodotti della commedia sexy italiana. Tra gli interpreti spicca un imbambolato Jean Sorel, bello per quanto inespressivo, in un insolito ruolo comico. Il vero protagonista è lo spagnolo Alfredo Landa, molto bravo nella parte del finto omosessuale, divertente nei continui travestimenti e in battute che in spagnolo conservano freschezza e vigore. Peccato che in Italia non abbia lavorato, perché sarebbe stato un ottimo interprete nella commedia sexy, a fianco di Banfi, D’Angelo, Vitali e i nostri migliori attori. Recentemente lo ricordiamo ne La fine di un mistero (2003) di Miguel Hermoso, ultimo film interpretato da Nino Manfredi. Ira Fürstemberg è bella e sensuale come sempre, recita bene la parte della moglie gelosa, mostra le sue grazie in modo parco e preferisce far intuire. Ha lavorato molto in Italia tra il 1967 e il 1974, presentando persino un “Festival di Sanremo”, ma soprattutto rivestendo ruoli sexy in film come Prof. Dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con tutte le mutue (1969), Cinque bambole per la luna d’agosto (1970), Homo eroticus (1971) e molti altri. La Fürstemberg non entra nel vero agone della commedia sexy e non rivaleggia con colleghe che si spogliano senza problemi. Esce di scena proprio nel periodo in cui imperversano le sequenze di nudo al cinema. Altri interpreti sono Isabel Garces, Margot Cottens, Adrian Ortega, Annabella Incontrera, Franco Balducci e la stupenda Malisa Longo.
Mereghetti definisce No desearás al vecino del quinto «una farsa che non fa mai ridere e che i dialoghi italiani rendono ancora più atroce, attribuendo un accento romano a Sorel e uno milanese alla Fürstemberg, con battute sui rispettivi cognomi (Zoccoletti e Cazzaniga)». Tutte queste prelibatezze nell’originale spagnolo si perdono ed è un bene perché la pellicola risulta divertente, scorrevole e ricca di situazioni insolite. Il titolo italiano Due ragazzi da marciapiede c’entra poco con il soggetto, ma voleva soltanto risultare ammiccante per invogliare la visione. No desearás al vecino del quinto ricorda per certe situazioni Il ginecologo della mutua (1977) di Joe D’Amato. L’ispirazione è comune, forse Aristide Massaccesi è partito dal serioso personaggio di Sorel per modificarlo in un ginecologo affamato di sesso interpretato da un divertente Renzo Montagnani. No desearás al vecino del quinto non ha niente a che vedere con la commedia sexy, pure se ci sono alcune situazioni erotiche appena sfumate. Possiamo considerarlo (con qualche forzatura) un antesignano della commedia erotica, ma va inquadrato nella pochade, commedia degli equivoci e farsa pura e semplice. Diverte ancora, questa è la cosa più importante.
Gordiano Lupi