Dunque le liste elettorali (alias i partiti) che hanno avuto eletti nell'attuale Parlamento continueranno a percepire i rimborsi elettorali, pari a 300 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno i nuovi rimborsi delle prossime elezioni. Il motivo ufficiale è semplice e astuto: non si tratta di finanziamento pubblico ma di rimborsi elettorali distribuiti per 5 annualità. Sono stati liquidati i primi due anni ed ora dovranno essere liquidati, annualmente, i successivi tre. 300 milioni sono una montagna di soldi ma il senatore Roberto Calderoli (Lega Nord Padania) interviene sul quotidiano Il Giornale di oggi e parla di pensioni dei parlamentari e del tentativo di consentire di usufruirne anche ai parlamentari di prima nomina con soli due anni di mandato. Dichiara, inoltre, a proposito degli aumenti dell'indennità relativi al 2007, pari a 300 euro lordi, che «Il Senato ha bloccato gli aumenti». A noi quest'ultima affermazione non risulta, basta guardare i siti di Camera e Senato,(1) per constatare che c'è una differenza di indennità. A noi risulta, invece, che l'aumento i Senatori (Calderoli è senatore) l'hanno avuto dall'agosto scorso mentre i Deputati non l'hanno ancora avuto.
Ovvio che acquisire il diritto alla pensione dopo due anni non fa che imbufalire gli italiani, noi compresi, ma al sen. Calderoli vorremmo ricordare che il suo partito partecipa alla spartizione del “bottino” di 300 milioni previsti da un provvedimento cui ha partecipato come ministro per le Riforme Istituzionali e componente della maggioranza di allora. Aggiungiamo che il sen. Calderoli ha già maturato il diritto alla pensione.
Che dire? Non guardare il fuscello nell'occhio altrui, guarda la trave nel tuo occhio!
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
(1) - www.camera.it/deputatism/4385/documentotesto.asp
- www.senato.it/composizione/21593/132051/genpagina.htm
Decreto legge 30 dicembre 2005, n. 273 (Legge 23 febbraio 2006, n. 51)