Il quotidiano La Stampa di oggi riporta che una propria giornalista prima di riuscire ad ottenere la pillola del giorno dopo, si è vista negare la prescrizione della ricetta per comprarla in farmacia più volte e in vari ospedali di Roma, poiché i medici si dichiaravano obiettori di coscienza. Abbiamo quindi un ennesimo reato penale commesso da medici: non esiste il diritto all'obiezione di coscienza per la prescrizione di un farmaco e il rifiuto, da parte di un persona in pubblico servizio, è un reato penale (omissione di atti d'ufficio e soccorso) in quanto commesso al fine di realizzare un proprio interesse traendone un utile.
Non è la prima volta che denuncio questo comportamento e chiedo l'intervento dell'autorità istituzionale,(1) ma finora all'assordante silenzio che ho registrato, purtroppo si sono contrapposte violazioni e arroganze come quelle denunciate dal quotidiano torinese... e parliamo solo di quelle di cui si viene a conoscenza.
A parte proseguire in sede giudiziale nei confronti dei diretti responsabili di questi reati, oggi ho presentato una nuova interrogazione al ministro della Salute, per sapere:
- quali provvedimenti ritenga prendere per evitare le ripetute violazioni della legge da parte dei medici che si rifiutano di prescrive la pillola del giorno dopo invocando l'obiezione di coscienza;
- se non ritenga opportuno introdurre anche in Italia quello che ormai avviene in quasi tutti i Paesi d'Europa: l'acquisto della pillola del giorno dopo in farmacia senza ricetta medica, per chiunque in forma anonima e in distribuzione gratuita per le minorenni.
Donatella Poretti
(1) - emendamento in Finanziaria; - mozione sulla procreazione cosciente e responsabile.
Qui il testo dell'interrogazione di oggi
Qui puoi sottoscrivere la petizione
“pillola del giorno dopo senza ricetta”
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