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Giovanni Falzone Contemporary Orchestra - R/Evolution suite (Solu Note) 2007
02 Febbraio 2008
 

Elenco dei brani: 1. Self Portrait; 2. Magnetic Dissonance; 3. Vella's Dream; 4. The Game Is Over; 5. The Black List; 6. Take Your Time

Tutte le composizioni sono di Giovanni Falzone

 

Musicisti: Giovanni Falzone (tromba e direzione); Tino Tracanna (sax baritono e soprano); Beppe Caruso (trombone, tuba); Paolo Botti (viola); Francesco Pinetti (vibrafono); Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso); Cristian Calcagnile (batteria)

Guido De Flavis (sax soprano); Michele Valerio (sax soprano); Alessandro Caprotti (sax alto); Stefano Pecci (sax tenore); Domenico Mamone (sax baritono)

 

 

Una formazione non convenzionale, costituita da un settetto jazz e da un quintetto di fiati di formazione classico-contemporanea al quale viene affidata la parte orchestrale del progetto mentre al settetto compete il ruolo solistico ed improvvisativo. In mezzo una eccellente sezione ritmica affidata al vibrafono di Francesco Pinetti, il contrabbasso di Tito Mangialajo e la batteria di Cristina Calcagnile, con il compito di cucire e congiungere le due cellule sonore. Un progetto ambizioso, con una alternanza tra composizione ed improvvisazione frutto di approcci variegati e ricercati e con un leader capace di straordinarie performance solistiche.

Nel ricco panorama nazionale di trombettisti Giovanni Falzone non è certo tra i più popolari e corteggiati dai mass media, ma la sua statura musicale e compositiva è di cifra elevatissima, ed ogni suo disco è un piccolo scrigno di bellezza e di idee. La sua scrittura si caratterizza con temi e tempi ben delineati, varia e fantasiosa e ben ancorata ritmicamente. Su questa solida base si aprono spazi per i solisti che pennellano atmosfere di assoluta libertà strutturale con assoli di inusitata bellezza.

La parte del leone compete a Falzone, magnifico tra i tanti il suo assolo nella parte finale di The Game is Over, ma anche Beppe Caruso e Tino Tracanna non sono da meno. Straordinaria la sezione ritmica, capace di svolgere un ruolo delicato di connessione ma anche di propositività, ed in questa luce il vibrafono di Pinetti mi è sembrato veramente magnifico. Un'opera di impatto forse non immediato, ma ampiamente suggestiva, pittorica, come un affresco che svela ad ogni approfondito esame un nuovo particolare. Per me, un album bellissimo.

 

Roberto Dell'Ava

 

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VALUTAZIONE: * * * * ½


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