«Molti se la figurano nella loro fantasia simile ad una spaventosa vecchia dalla testa calva, tutta rughe, smunta, cerea, con due grandi occhi torvi infossati, il naso schiacciato, l’ampia bocca slabbrata con lunghi denti che battono in nota di cicogna e il lungo corpo coperto da un bianco lenzuolo trattenuto da una mano grinzata e nocchiuta che pare artiglio, mentre l’altra impugna una gran falce, che, menata pazzamente in giro, miete a caso vittime invan deprecanti…»
La descrizione della morte fornita da Euclide Milano, insigne studioso della tradizione (Verità crude, pag. 169) appare sicuramente appropriata all’alba di una giornata della memoria che ricorda gli orrori dello sterminio degli Ebrei nei campi di concentramento, e ogni altra manifestazione di aberrante violenza di distruzione di cui l’uomo è capace.
Sul tema della memoria, del coraggio della memoria, della sua necessità si svolgerà un’importante riflessione a Paroldo venerdì 1° febbraio, con inizio alle ore 18 presso la rinomata Trattoria “Salvetti”, nell’ambito della terza edizione dell’imboscata culturale dal titolo “Magnin e ghigne da tucc i dij”. Si tratta di un’iniziativa promossa dall’Associazione Masche di Paroldo in collaborazione con le Associazioni Arvangia di Alba e Crosiera che si collega all’incontro svoltosi venerdì 14 dicembre a Rodino. Operatori culturali, rappresentanti di associazioni, enti e sodalizi che hanno a cuore “le voci della memoria” sono invitati a dare la propria adesione direttamente a Romano Salvetti (cell. 339 – 2626364, indirizzo mail ro.salvetti@tiscali.it). La riflessione si concluderà con la visita a borgata Cavallini dove sta per nascere l’istituendo Museo del Formaggio e proseguirà alle ore 20:30 ai tavoli dell’Osteria per la tradizionale cena dei magnin con l’intrattenimento musicale che vedrà protagonista Luigi Barroero del gruppo Le raviole al vin di Belvedere Langhe.
Con questo invito l’Associazione celebra la giornata della memoria mettendo a disposizione di associazioni, scuole, istituti, ricercatori e studiosi il video dal titolo Francesco: il partigiano ritrovato, realizzato nel corso del 2007 dall’operatore argentino Matias Grosso in collaborazione con il dr. Fausto Cassone di Dogliani.
Il video strappa all’oblio la figura di un partigiano vissuto e morto a Mango, paese del più famoso “Partigiano Johnny” negli anni della seconda guerra mondiale e delle sanguinose vicende resistenziali magistralmente raccontate da Beppe Fenoglio.
Un partigiano di nome Francesco, morto subito dopo la liberazione, dimenticato da tutti, che le preziose testimonianze di Giuseppe Veglio, Felice Marino, Margherita Mo, Raoul Molinari, Mario Gatto e altre persone coinvolte nella sfida al silenzio ingombrante hanno saputo restituire al cordoglio dei vivi.
Soci e simpatizzanti arVangia eventualmente interessati sono invitati a partecipare alla riunione del Consiglio Direttivo allargato già convocato per le ore 18 di lunedì 4 febbraio presso le scuole elementari di Diano capoluogo, appuntamento da non perdere per chi desidera collaborare alle tante iniziative che vedono impegnata l’Associazione nella promozione della cultura diffusa sul territorio piemontese e vuole portare in dono idee, proposte, suggerimenti, mettendo a disposizione parte del proprio tempo libero.
Aspettiamo eventuali e graditi riscontri oppure una telefonata ai nostri recapiti telefonici, lo 0173 35946 (pomeriggio-sera) o 338 1761673.
Arvangia
arvangiaculturale@alice.it