È stata depositata oggi a mia prima firma e sottoscritta da altri deputati della Rosa nel Pugno,(1) una mozione per la procreazione cosciente e responsabile come risposta all'assurda campagna per la moratoria sull'aborto portata avanti in queste ultime settimane.
Secondo l'ultima relazione annuale (dati 2006) del ministero della Salute sull’attuazione della legge 194 si è avuto un calo del 2,1% delle interruzioni volontarie di gravidanza rispetto al 2005 e un decremento del 44,6% rispetto al 1982, anno in cui se ne è registrato il più alto ricorso. Negli ultimi dieci anni è invece triplicato il numero degli interventi effettuati da donne con cittadinanza estera, con una crescita del 66%.
Proprio ieri l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) relativamente alla notizia di un giro di prostituzione a Bari, in cui un gruppo di nigeriane faceva in modo di rimanere incinte per poi chiedere fino a 800 euro per abortire, ha ricordato come sia necessario un intervento sulla legge 194, sia nella sua fase di prevenzione che esecutiva. Sono, infatti, queste situazioni, insieme a quelle che coinvolgono soprattutto gli adolescenti, che dovrebbero indurre a promuovere e rafforzare le iniziative di informazione sulla contraccezione in consultori, scuole, famiglie e luoghi ove è più facile reperire la popolazione più a rischio.
Ma così non è, anzi sono sempre maggiori i bastoni tra le ruote a chi voglia ricorrere alla ivg. Devono fare riflettere le alte percentuali di obiezione di coscienza nel nostro Paese: a fronte di una media nazionale per i ginecologi del 58,7%, la stessa registra picchi massimi in Veneto (76,1%), Marche (78,4%), Lazio (77,7%) o Puglia (76,8%). Situazioni che per la donna significano un calvario e portano nei casi più estremi al ricorso all'aborto clandestino.
Per questo nella mozione presentata oggi chiediamo al Governo di impegnarsi a rafforzare le garanzie ed il rispetto dei diritti della donna attraverso:
- maggiore informazioni sulla contraccezione, promuovendo anche campagne ad hoc sulle fasce delle popolazione più a rischio, in particolare nei consultori e nelle scuole prevedendo anche l'inserimento dell'informazione sessuale tra le materie d'insegnamento;
- eliminare l'obbligo di ricetta per la pillola del giorno dopo e prevedere la disponibilità gratuita per le adolescenti;
- consentire l’effettuazione delle ivg in intramoenia a tariffe analoghe ai DRG;
- permettere l'uso di tecniche abortive farmacologiche meno invasive già operanti in molti altri Paesi europei, come la pillola RU486 nel pieno rispetto dell'art 15 della legge 194;
- prevedere il rispetto di tempi certi per le strutture che debbono assicurare l'intervento allo scadere dei sette giorni o, in caso di procedura di urgenza, subito come prescrive la legge 194;
- garantire un riequilibrio del personale medico e infermieristico, come per altro previsto all'articolo 9 della legge 194, nell’ambito di livelli minimi e di una programmazione regionale, che preveda almeno il 50% di personale non obiettore.
Donatella Poretti
(1) Marco Beltrandi, Enrico Buemi, Giovanni Crema, Cinzia Dato, Mauro Del Bue, Sergio D'Elia, Lello Di Gioia, Giacomo Mancini, Bruno Mellano, Lanfranco Turci, Maurizio Turco, Roberto Villetti
Qui il testo della mozione
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