Quota periscopio!
Nebbia… Freddo… Neve. L’uovo si sta ormai schiudendo, sottili fessure intersecano la sua superficie…
L’idea di laicità che, con enorme fatica da parte di qualche personaggio politico e di molti, oscurati, cittadini, è riuscita ad imporsi nella discussione nazionale. Giorno dopo giorno, è oggetto d’attacchi diretti o indiretti da parte dei pochi privilegiati che hanno diritto di parola ed immagine nel Belpaese: n° 1 il clero cattolico (CEI, Ruini, Papa, alte cariche varie, preti da salotto, di strada e di fiction, e chi più ne ha più ne metta); n° 2 i teocon (soprattutto gli atei ideologicamente cristiani: Ferrara, Pera, ecc.); n° 3 le alte cariche dello stato, primo fra tutti Casini, definito nel passato da Bossi “carugnit d’uratori”, ma si sa i tempi cambiano e le alleanze pure; n° 4 i leader del centrosinistra (Rutelli, personaggio dalla storia politica alquanto curiosa: prima radicale anticlericale, poi verde, ed ora…, Prodi, ecc.) e, last but not least, i teoprog (i leader della sinistra come Fassino, scopertosi recentemente cattolico credente, e soprattutto Bertinotti che continua, a quanto pare, la sua ricerca che lui stesso definisce «ai limiti del fenomeno religioso», per continuare con Nichi Vendola, Livia Turco, ecc.).
La discussione non è, evidentemente, molto sportiva poiché una squadra è chiaramente dopata e, soprattutto, l’arbitro deve essere andato a bersi un caffè mooooolto lungo!
In un altro paese europeo si potrebbe assistere ad un confronto molto più civile e corretto rispettando una vera par condicio, ma non siamo in un qualunque paese, siamo nel Belpaese! Qui chi la pensa diversamente viene subito tacciato di essere contro, e quindi quei pochi cittadini difensori della laicità che riescono, qui sì miracolosamente, a rendersi visibili vengono subito zittiti ed accusati di essere contro la Chiesa cattolica, contro i cattolici, contro i valori (come se essi non possedessero valori), contro la vita, contro... ecc. Essi possono sgolarsi a spiegare che sono per la libertà di religione, per una corretta separazione tra Stato e fedi religiose, per i diritti dei cittadini che devono essere considerati prescindendo dal sesso, condizione economica, idea politica, fede religiosa o filosofica (art. 3 Costituzione), ma l’attacco concentrico degli avversari (in buona fede?) trasformerà la discussione in una cacofonia illogica e irrazionale (chi ci guadagna?).
Ma questa visibilità è rarissima, molto più visibile è la squadra “di casa” (l’Italia sembra sempre più il cortile di un palazzo, il Vaticano). Papa Benedetto XVI ha dichiarato che la Chiesa «non intende rivendicare per sé alcun privilegio ma soltanto la possibilità di adempiere alla propria missione nel rispetto della laicità dello Stato». E così al danno si aggiunge anche la beffa.
«Non è un privilegio essere trattata in modo diverso dalla Costituzione stessa rispetto alle altre confessioni religiose? Non è un privilegio trattare con lo stato italiano in quanto stato (il Vaticano) e non come chiesa come fanno tutte le altre confessioni? Non è un privilegio essere titolare dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, tra l’altro pagato dallo stato laico? Non è un privilegio avere i microfoni dei media sempre aperti al minimo starnuto delle autorità religiose? Non è un privilegio aver ricevuto e ricevere ingenti fondi per la manutenzione del proprio patrimonio immobiliare (vedi Anno santo del 2000)?» (Alleanza Evangelica Italiana).
Non è un privilegio ricevere continuamente oboli dallo stato (laico?) per le proprie scuole confessionali e per le proprie strutture, oratori e comunità (strutture che hanno sicuramente anche una funzione di indottrinamento/proselitismo)?(1)
Non è un privilegio ramazzare un’ingente quantità di denaro usufruendo di un sistema poco corretto come l’8permille?
Non è un privilegio non pagare come tutti i cittadini l’ICI?(2)
E l’altra squadra, quella sfigata, quella quasi invisibile, o resa tale, è formata da pochi personaggi politici e, cosa buffa, veramente trasversali (si va dai socialisti di Boselli e i radicali della Bonino, alla Prestigiacomo e alla Santanchè di AN, con una breve apparizione anche di Fini) e, soprattutto, da molte associazioni e molti cittadini di diversa fede religiosa o filosofica e di diverso pensiero politico che desiderano solamente partecipare ad una partita democraticamente corretta, senza falli ed invasioni di campo ma che non hanno mai o quasi mai diritto di parola e immagine:
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chi ha mai potuto vedere e sentire rappresentanti delle altre fedi presenti in Italia che esprimono il loro pensiero su ciò che sta avvenendo? (ad esempio la rubrica “Protestantesimo” va in onda nella notte alle ore 01.15 sulla RAI servizio pubblico mentre le trasmissioni cattoliche in orario molto più comodo);
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chi ha mai potuto vedere ed ascoltare lo spot dell’8permille proposto dai Valdesi? (poi censurato dalla solita RAI servizio pubblico, mentre tutti hanno potuto vedere ed ascoltare lo spot della Chiesa cattolica);
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chi ha mai sentito parlare del giudice Tosti che da diverso tempo chiede di poter operare in un aula di tribunale priva del crocifisso, nel rispetto dell’uguaglianza dei cittadini, o, al limite, in un'aula con i simboli anche delle altre religioni? (e recentemente giudicato e condannato a 7 mesi di prigione per questo suo atteggiamento);
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chi ha mai potuto vedere e sentire coloro che hanno una visione naturalistica della realtà (i cosiddetti atei e agnostici, che sono molti di più degli “atei” alla Ferrara)?
Gli esempi potrebbero continuare ancora considerando i PACS, la legge 194 sull’interruzione della gravidanza, la pillola RU84, la pretesa di subordinare i Consultori al controllo del Movimento per la vita, la ricerca sulle cellule staminali embrionali, l’eutanasia, la cremazione, ecc. tutti argomenti che la Chiesa cattolica ritiene contrari alla propria morale, ma cosa c’entra la morale cattolica con la morale di chi non è cattolico?!
Le leggi sono fatte per rispondere normativamente a dei bisogni, quindi sono rivolte a i cittadini che hanno questi bisogni, nessun cattolico sarà mai costretto ad agire contro la sua morale (nessun cattolico sarà mai costretto a divorziare, ad usare i metodi contraccettivi, ad interrompere una gravidanza, a subire la fecondazione assistita, a donare embrioni per la ricerca, ecc.) perché nel Belpaese, invece, chi cattolico non è deve subire le imposizioni di una morale a cui non appartiene?
Ancora una volta i cattolici, speriamo siano solo i dirigenti cattolici, dimostrano la loro incapacità ad essere cittadini tra i cittadini e la loro tendenza, purtroppo evidenziata in modo eclatante nel lontano passato, a dominare, subornare gli altri, i diversi da loro.
E che dire di coloro che fanno come le canne al vento, si piegano ossequienti ai presunti “detentori” dei voti? (non sarà per pura e semplice ricerca del potere?). Forse sarebbe meglio fare come la Prestigiacomo: evidenziare e difendere i propri valori anche quando, apparentemente, non garantiscono vantaggi politici!
Immersione rapida, in profondità!
Il Belpaese… Forse non è ancora l’Iran… ma poco ci manca!
Nemo
(1) Come pare evidente in questa recente dichiarazione di Benedetto XVI: Città del Vaticano, 26 nov. (Apcom) «L'insegnamento della religione e della catechesi nella scuola» non deve essere ridotto alla «dimensione di religionologia o delle scienze di religione» ma deve «conservare la sua autentica dimensione evangelica di trasmissione e di testimonianza di fede».
(2) A proposito di privilegi della Chiesa cattolica ecco alcune dichiarazioni dell’ex Presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky che è intervenuto su Repubblica venerdì 25 novembre 2005 a proposito delle continue interferenze dei vescovi sulla vita politica italiana: «…Onde, il pericolo di rinnovate storiche divisioni e di grave nocumento per tutti. [...] Si tratta davvero solo di illuminare cristianamente la società o non piuttosto di inquinare clericalmente la politica?… si fa a gara nel lodare la propria e l´altrui fedeltà concordataria, la propria e altrui “sana” concezione della laicità. Con quest´aggettivazione (la “sana” laicità, la “vera” libertà, la “autentica” democrazia, ecc.), non si contribuisce al dialogo e alla comprensione, poiché ci si fa giudici in causa propria e si squalifica l´interlocutore, come portatore di idee “insane”, “false”, “contraffatte”…crescono i privilegi della Chiesa cattolica – quei privilegi cui essa si è dichiarata disposta a rinunciare quando facessero scandalo (e sarebbe il caso di riconoscere che effettivamente fanno scandalo)».