Il presidente della Repubblica di Francia ha esternato per meglio garantirsi una tv di Stato come servizio pubblico: no alla pubblicità e facciamoci pagare dalle tv private. Siccome quando Nicolas Sarkozy parla, per molti italiani col complesso di inferiorità nazionale, è una sorta di oracolo, ecco che in tanti si sono sentiti in dovere di intervenire e, ovviamente, fare i paralleli con la situazione italiana. Il provincialismo è così! Noi interveniamo sulle preoccupanti dichiarazioni al quotidiano La Repubblica che, stimolato dal presidente francese, ha rilasciato il nostro ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, in considerazione del fatto che la Rai è la tv pubblica, in tutta Europa, col tetto più alto di pubblicità: «Penso che la pubblicità in Rai vada ridotta distinguendo le attività finanziate dal canone da quelle dalla pubblicità».... che è quello che dicono da sempre tutti i ministri che lo hanno preceduto, mai realizzandolo e continuando a vessare col canone/tassa le famiglie italiane per il solo possesso di un apparecchio tv o anche di un computer. L'unica politica che continua ad essere applicata è la persecuzione di chiunque abbia una residenza anagrafica perché paghi il canone/tassa anche sul videocitofono, mentre si consente che milioni di aziende (95,8% del totale) continuino a non pagare questa tassa.
Noi crediamo che l'unica soluzione, per un servizio pubblico al di sopra delle fazioni e che non incentivi il mantenimento dell'attuale duopolio, sia l'abolizione del canone/tassa e la privatizzazione della Rai (così come hanno anche chiesto gli italiani con un referendum). Non sembra che il nostro Governo vada in questa direzione, anzi, come oggi col ministro Gentiloni, coglie qualunque occasione per ribadire il proprio monopolio e il perpetuarsi della beffa sul canone/tassa. Noi, a sostegno di ciò che auspichiamo possiamo solo ricordare che, in Italia come in Francia, la tv pubblica duopolista è un disastro economico per le casse dello Stato e per la credibilità dello stesso verso chi, pur contribuente è trattato da suddito.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc